La reazione di Torino alla strage di Parigi
Si mobilitano società civile e comunità religiose per dire no ad ogni forma di violenza
Torino chiama Parigi, e idealmente tutte le città del mondo colpite dal terrore. La nostra città, la chiesa cattolica insieme a tutte le comunità religiose si sono subito mobilitate per dire no alla violenza, alla cultura di morte e di guerra che l’Is e il fondamentalismo vogliono imporre al mondo: dall’Africa all’Europa, dal Medioriente all’America Latina.
Per riflettere, con lucidità e cuore, coraggio e sentimento martedì 17 novembre per oltre due ore e mezzo si è tenuta presso i locali della Basilica della Consolata di Torino una importante riunione del movimento interconfessionale « Noi siamo con voi». La riunione, presieduta da Giampiero Leo, Younis Tawfik e Claudio Torrero, si è svolta in un clima estremamente fraterno e molto propositivo. Dalle decine di interventi di esponenti delle più varie comunità religiose sono emerse, in piena condivisione, sono emerse alcune considerazioni: Non si può parlare di un mondo islamico che ha preso una deriva terrorista, ma di soggetti criminali e spregiudicati che stanno cercando di creare una nuova ideologia dell’odio, pervertendo e strumentalizzando il pensiero islamico. Infatti si è sottolineato come, nell’Islam, il suicidio è proibito, e pertanto, non apre, ma chiude le porte del Paradiso.
Si è evidenziato come vi sia – nel mondo islamico, purtroppo quasi esclusivamente nei Paesi Islamici e molto meno in Occidente, un lavoro enorme di sapienti islamici che contrastano con forza la «narrazione» fatta dall’Isis. Per questo è necessario un lavoro di educazione alla convivenza e all’interazione al fine di costruire e promuovere un grande dialogo nella pluralità partendo dai giovani. Inoltre si è parlato dell’importanza e del ruolo della figura femminile per costruire una cultura di pace e non violenza, lavorare per ricostruire una «fiducia di prossimità» a partire dai propri vicini di casa colleghi di lavoro ecc. di altre religioni o idee. Nelle prossime settimane saranno promosse manifestazione di preghiera e dialogo.
Ed è stato proposto al Comitato per i diritti umani della Regione Piemonte di dedicare la giornata del 10 dicembre (giornata internazionale per i diritti umani) alle tematiche del dialogo tra culture e religioni con una grande manifestazione, a più voci, di condanna radicale del terrorismo e di promozione del dialogo e dell’accoglienza. Intanto uno dei primi incontri in programma promosso dalla Rete del Dialogo Cristiano Islamico si svolgerà un incontro di preghiera e silenzio a Torino mercoledì 25 novembre dalle 18 alle 20, moschea Taiba, di Via Chivasso 10 f dal titolo «Sulla via di Dio non c’è odio, né violenza, né vendetta».
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