Il Piemonte ad Assisi per San Francesco
Istituzioni religiose e civili in Umbria per la celebrazione di consegna dell'olio per la lampada che arde presso la tomba del Poverello durante la celebrazione nazionale per il Patrono d’Italia. La messa e l'omelia di mons. Nosiglia
Due giorni intensi nel nome di Francesco d’Assisi, patrono d’Italia. Il 3 e 4 ottobre la cittadina dove nacque, visse e morì il santo più amato dagli italiani sarà pacificamente invasa dai piemontesi. Il protocollo per celebrare la festa del patrono prevede numerosi appuntamenti che coinvolgono sia le autorità civili locali e nazionali che quelle religiose accanto al popolo di fedeli e di devoti.
Momento cruciale della due giorni sarà la solenne celebrazione (ore 10) del 4 ottobre nella cappella papale, presieduta dall’arcivescovo di Torino Cesare Nosiglia con tutti i vescovi piemontesi, mons. Domenico Sorrentino, vescovo di Assisi, il card. Attilio Nicora e i ministri generali delle famiglie francescane. A cui seguirà l’accensione della lampada, con l’olio donato dalla Regione Piemonte, per mano della sindaca di Torino Chiara Appendino e l’offerta dei doni al santo patrono. L’intera cerimonia sarà trasmessa su Raiuno. Dalla città umbra giungerà il messaggio all’Italia da un rappresentante del consiglio dei ministri con il saluto del presidente del Piemonte Sergio Chiamparino, del sindaco di Assisi Stefania Proietti, del vescovo Domenico Sorrentino e del ministro generale del frati minori conventuali Marco Tasca.
Ad Assisi saranno presenti una trentina di sindaci piemontesi, una rappresentanza della provincia di Biella e una delegazione del consiglio regionale (Laus, Gariglio, Monaco, Batzella). Seguendo la tradizione, la donazione dell’olio votivo è simbolica e si tramuta nell’offerta di olio d’oliva che verrà consumato durante l’anno dalle istituzioni francescane di Assisi e, in particolare, dal Sacro Convento di San Francesco, dai Frati della Basilica di Santa Maria degli Angeli e dal Seminario. I 310 litri di olio sono offerti da Coldiretti e CIA – Agricoltori Italiani a nome di tutti gli italiani e specialmente dei piemontesi.
Tra i vari appuntamenti il 3 ottobre ad Assisi è prevista la cerimonia per il riconoscimento della “Rosa d’Argento 2016” che ogni anno va ad una donna del nostro tempo che si è distinta nell’esercizio – silenzio e nascosto – della carità. I francescani piemontesi hanno scelto Lucia Soldano, classe 1939, torinese, dagli anni settanta è parte dell’Istituto secolare Santa Maria degli Angeli.
Per molti anni è stata impiegata nella fabbrica “Alpina” di Torino, intrecciando lavoro e attenzione verso chi era in difficoltà, “la semplicità del suo tratto e il suo buon cuore gli hanno permesso di generare attorno a sé un clima di famiglia, sia in Ditta, sia all’esterno, nel quartiere”, raccontano i francescani. Dopo la morte della mamma nel 1993, tutto il suo tempo lo ha dedicato al servizio del prossimo rendendosi disponibile a chi aveva bisogno di assistenza in casa, di un’ora di compagnia per colmare la solitudine, un aiuto a fare la spesa o le pulizie in casa sopperendo alle disabilità. È diventata punto di riferimento per molti anziani del quartiere San Salvario, che è uno dei quartieri complessi del capoluogo piemontese. Quando nel quartiere c’è necessità di seguire in casa un anziano/ammalato, prima che intervengano assistenti sociali, gruppo san Vincenzo o altre organizzazione, arriva Lucia Soldano. In silenzio se ne prende cura. Esattamente un anno fa, il 2 ottobre 2015, la Citta di Torino ha pubblicamente riconosciuto il suo attuale servizio con un premio intitolato “In silenzio per gli altri”.
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