Il Borgo dei Narratori

Un pezzo di città si trasforma in paese. Il borgo dei narratori, il quartiere del Polo del 900 racconta il tempo di Natale attraverso forme e voci inaspettate

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Il Borgo dei Narratori

Il Natale è da sempre l’occasione della riconciliazione, del ritorno alla famiglia, del ritorno alle origini, è un po’ un nuovo inizio, un nuovo percorso che si decide di intraprendere e che, ogni anno si ripete. Per questo il 26 dicembre e il 6-7- 8 gennaio 2017 gli abitanti dei quartieri juvarriani, quelli che si estendono attorno al Polo del ‘900, vestiranno, per il secondo anno, le vesti dei narratori e apriranno le porte delle proprie case a tutti coloro che vorranno ascoltare le storie del Natale, per ripartire insieme verso un percorso fatto di condivisione e di comunità.

Alcune recenti ricerche nel campo della sociologia di comunità sostengono che la società contemporanea appaia profondamente segnata da pratiche sociali e culturali che, oltre a contribuire al progressivo indebolimento dei legami che derivano dal senso di appartenenza e dalla partecipazione alla vita collettiva, portano anche alla distruzione del senso psicologico di comunità, incrementando l’isolamento, l’anomia e la segregazione. Ecco che uno degli obiettivi che animano il lavoro della Rete Italiana di Cultura Popolare, è proprio quello di sviluppare un nuovo senso di appartenenza di una comunità ad un territorio, alla luce dei cambiamenti sociali in atto, costruendo occasioni che stimolino sentimenti di similarità con gli altri, una riconosciuta interdipendenza, una disponibilità a mantenere questa interdipendenza e la sensazione di appartenere ad una struttura pienamente affidabile e stabile. Da qui nacque l’idea del Borgo dei Narratori e del progetto “Spacciatori di cultura” e nello stesso solco ritorna la seconda edizione, con il sostegno dalla Compagnia di San Paolo, all’interno del bando Open 2016 - progetti innovativi di Audience Engagment.

Il Polo del ‘900, i Quartieri militari, il Quadrilatero e Piazza Statuto, torneranno a rianimarsi di storie, di racconti, che, nel periodo delle feste di Natale, portano calore e quella voglia di ritrovarsi vicini, seduti e raccolti nell’ascolto di un racconto.

Saranno sette gli spazi che ospiteranno i narratori (Emilio, Paola, Antonietta. Jozjana, Valeria, Gaetano e Grazia), tutti abitanti del quartiere che durante l’anno hanno frequentato il laboratorio di narrazione condotto da Antonio Damasco, direttore della Rete Italiana di Cultura Popolare, e si potranno incontrare il 26 dicembre, il 6- 7-8 gennaio, dalle 15.30 alle 19.30 presso:

Container concept store, piano inferiore via del Carmine 11.
Bottega Fotografica ,Via del Carmine 8. Per entrare Chiedere di marco
casa di Laura. Via Piave 15. Per entrare chiedere di Laura o Alessandra
casa Bordino, Via san Domenico 28. Per entrare chiedere di Laura
Istituto Europeo, Piazza Savoia 2 d. Per entrare chiedere di Edoardo

Solo 6 gennaio, in aggiunta alle storie pomeriggio sarà possibile ascoltare la narrazione “Il sogno di Benino”, scritta e interpretata dallo stesso Antonio Damasco, dalle 20.30 alle 22.30 presso lo Spazio Ferramenta, Via bellezia 8, presso ristorante Sibiriaki, piano inferiore.

Come funziona?
Per iniziare il tour, il pubblico dovrà recarsi dalle 15 alle 19 al Container Concept Store, fare il biglietto, che darà la possibilità di entrare nelle case e il cui prezzo è di 3 euro per gli adulti e di 1 euro per bambini fino ai 12 anni, ritirare la mappa…e via! Partire alla scoperta di una fetta di città che si trasforma in un paese, con lo stesso calore e il sapore buono dei rapporti di prossimità dei piccolo centri urbani.

Segnati sulla mappa, oltre alle case, anche tutti gli esercizi commerciali dell’Associazione di Commercianti di Centro Storico Torino, Quadrilatero e Piazza Statuto che aderiscono alla campagna “ Io spaccio Cultura” e che espongono l’adesivo in vetrina.
Alcuni di loro, insieme alla Biblioteca del Polo del ‘900, hanno anche deciso di ospitare un’azione “spacciatrice”: lo scambia libro.
Le Biblioteche dello Sbam ( Sistema Bibliotecario Area metropolitana), hanno donato al quartiere dei libri, 10 per locale che ha dato la disponibilità ad ospitarne e che diventeranno parte attiva di un’azione di scambio: prendi un libro e lasciane un altro. Facendo la tessera gratuita “Io spaccio cultura” presso la biglietteria, potrai essere informato delle iniziative che la Rete Italiana di Cultura farà al Polo del ‘900 e in collaborazione con le tre Associazioni di Commercianti del quartiere, oltre che ricevere il 10% di sconto sui loro prodotti o consumazioni.

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Cos’è lo Spaccio di cultura?
Lo spaccio di cultura è un modo per raccontare il mondo in cui vorremmo vivere, ricostruire un tessuto sociale fatto di buone relazioni, di solidarietà e di scambio.
Avviene tutte le volte che decidiamo di metterci in ascolto dell’altro, di regalare un libro, di condividere una storia. Quando diffondiamo saperi, letteratura, scienza, poesia o quando cantiamo, balliamo, cuciniamo, dipingiamo, giochiamo.
Abbiamo bisogno di pensare che la cultura sia nell’aria che respiriamo, nel cibo che mangiamo, nelle persone che frequentiamo, reinventare insieme una comunità di prossimità.
Ci sono regole invisibili che muovono il nostro vivere e che quando diventano condivise formano l’anima di un territorio anche solo di un piccolo Borgo, il Borgo dei narratori, quello che si sta costruendo intorno al centro culturale del Polo del ‘900.
Si diventa “spacciatori di cultura per amore dell’arte, della musica, della storia, del teatro, dei libri e del cinema, ma anche della cultura dell’incontro, del fare del proprio quartiere un luogo accogliente per chi ci abita e per chi vuole venire a trovarci. I luoghi che hanno aderito sono le botteghe e i commercianti segnati sulla mappa che verrà distribuita al Polo del ‘900 e allo spazio Container e sul sito www. reteitalianaculturapopolare,org.

Il benessere di una società e dei singoli cittadini non si misura solo quantitativamente in termini di sviluppo economico ma anche qualitativamente in termini di condivisione e partecipazione a un orizzonte culturale comune. Per questo sentiamo il dovere di riconoscere alle politiche culturali una dignità e un'importanza non inferiore a quella delle politiche economiche o sanitarie. La loro attuazione esige un coordinamento in grado di coinvolgere le forze attive del territorio, richiede di attrarre nuove forme di reperimento delle risorse, sollecita all'utilizzo di tecnologie e di forme di comunicazione che aumentino la partecipazione attiva dei cittadini.
Il progetto del Borgo dei narratori, nasce, dunque con l'idea che un'azione culturale non può avere radici se non dentro un humus territoriale, una comunità che lo accolga, trasformi e reinventi per i fruitori di oggi.
Il valore culturale lo individuiamo infatti nel processo, nelle modalità di rapporto e nelle relazioni che sviluppa, un progetto che ha un senso primario nel dialogo con la sua comunità di prossimità, diventa a sua volta anche lo stimolo per la nascita della stessa, scopre nuovi linguaggi, riti e identità culturali composite, contribuendo allo sviluppo di una virtuosa "community care".
Con questa necessaria premessa intendiamo avvicinarci al lavoro culturale attraverso politiche che diventino di diffusione, conoscenza e scambio fuori dalle proposte precostituite.

Per informazioni:
organizzazione@reteitalianaculturapopolare.org o chiamare dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 18 allo 011.4438865

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