Il Banco Farmaceutico anche a Torino
Il 14 febbraio insieme a oltre 14mila volontari una giornata di solidarietà
Dov’è che si dona?”, chiede un signore anziano entrando in una farmacia comunale di Mirafiori nord a Torino. Ha le scarpe rotte, l’aspetto trascurato, un volto segnato dal tempo e dalla fatica. Eppure insiste: “Vorrei donare un farmaco perché io sono stato povero e qualcuno mi ha aiutato. Vorrei fare lo stesso, è il mio modo di ringraziare”.
In farmacia c’era Andrea, volontario durante la scorsa Giornata di Raccolta del Farmaco. Andrea c’è anche quest’anno, il 14 febbraio, insieme ad altri 14.000 volontari in oltre 3.400 farmacie d’Italia dove è possibile donare un farmaco a chi ne ha bisogno. L’edizione 2015 si svolge in un contesto di incremento della povertà sanitaria: nel 2014, infatti, secondo i dati dell’Osservatorio sulla Donazione dei Farmaci del Banco Farmaceutico, è aumentata del 3,86% la richiesta di farmaci da parte di quella fascia di popolazione che non è più in grado di acquistare medicinali. In particolare si è passati dalle 2.943.659 confezioni di farmaci richieste nel 2013 alle 3.057.405 del 2014 da parte degli enti assistenziali convenzionati con il Banco Farmaceutico.
“Ci sono gli stranieri, ma anche tante famiglie italiane, con due o tre figli, in cui il papà ha perso il lavoro e comprare una medicina diventa proibitivo”, racconta Mattia, neolaureato in Farmacia a Torino, che oltre a fare il volontario durantel a Giornata, tutto l’anno dedica una mattina a settimana a distribuire i farmaci in uno degli oltre 50 Enti accreditati al Banco di Torino. Oltre alla povertà però ha un segno più anche la generosità: il trend delle farmacie che aderiscono e il numero di farmaci donati è in aumento: a Torino quest’anno sono arrivate a 207 (nel 2004 erano 94) e i farmaci distribuiti hanno segnato un +8,1%, arrivando a quota 25.808. “Torino è tra le città in cui si registra una maggiore adesione – ha ricordato con una punta di orgoglio Elide Tisi, Vice Sindaco della Città – Essere una comunità significa dare il proprio contributo, farsi carico dei bisogni di chi mi è vicino”. Per Clara Cairola Mellano, Presidente di Associazione Banco Farmaceutico Torino Onlus, il primato torinese è una delle tante tracce lasciate dai Santi Sociali. Una traccia ripercorsa anche da Mons. Cesare Nosiglia che quest’anno oltre ad aver fatto una donazione, è presente nella farmacia di via Vanchiglia, a Torino.
Una Giornata speciale dunque in cui un gesto banale, come l’entrare in una farmacia, diventa un’occasione per scegliere se girarsi dall’altra parte, oppure guardare al bisogno degli altri e dare il proprio contributo.
La lotta alla povertà sanitaria però non dura solo un giorno: dal 2014 è attivo a Torino, e in altre città italiane, il progetto “Recupero Farmaci validi non scaduti”, grazie al quale il Banco Farmaceutico raccoglie, nelle farmacie che aderiscono, i medicinali di cui le persone non hanno più bisogno. Clara Cairola Mellano, Presidente di Associazione Banco Farmaceutico Torino Onlus, ha reso noto che nei primi 8 mesi il valore dei farmaci raccolti, e quindi sottratti allo spreco, è arrivato a 280.000 euro. “In un momento di crisi non possiamo permetterci di disperdere risorse, soprattutto quando parliamo di diritto alla salute – ha dichiarato Silvio Magliano, Presidente del Centro Servizi Vol.To, tra i soggetti che hanno contribuito all’acquisto di parte dei bidoni utilizzati per la raccolta dei farmaci – per questo abbiamo sostenuto questo progetto che rappresenta una risposta creativa e intelligente a un bisogno del nostro territorio”.
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