Giustizia minorile, Torino ci crede
Firmato in Comune un protocollo di intesa con il Centro Giustizia minorile di Torino per proseguire e rilanciale la collaborazione tra città e Tribunale dei minori sul fronte della prevenzione del disagio e della devianza minorile
Un protocollo d’intesa tra Comune e il Centro Giustizia minorile di Torino (che comprende il Centro di Prima accoglienza Uberto Radaelli, il carcere minorile «Ferrante Aporti», l’Ufficio di servizio cociale per i minorenni) per proseguire e rinvigorire la collaborazione sul fronte della prevenzione e del trattamento della devianza. Il documento è stato firmato mercoledì 16 marzo presso il Comune di Torino dal vicesindaco Elide Tisi e da Antonio Pappalardo, dirigente del Centro di Giustizia minorile alla presenza di Anna Maria Baldelli procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni del Piemonte e della Valle d'Aosta.
Il testo, che sancisce e aggiorna, alla luce delle nuove disposizioni legislative (che ampliano le competenze attribuite ai servizi minorili dei maggiorenni fino ai 25 anni) una collaborazione di lunga data tra la Città e il Tribunale per i minorenni, avviene in un momento delicato per il futuro della Giustizia minorile in Italia: in questi giorni fa discutere la riforma del Tribunale della famiglia, votata il 28 gennaio scorso dalla Commissione Giustizia della Camera che, tra l’altro delegherebbe il Governo - in nome della razionalizzazione della spesa – ad abrogare i Tribunali per i Minorenni e le Procure Minorili, accorpandoli come «Sezioni specializzate distrettuali» ai Tribunali e alle Procure ordinari. Il protocollo firmato in Comune invece nell’intenzione dei firmatari come ha indicato il vicesindaco Tisi «mira a rafforzate gli strumenti della giustizia minorile che hanno come obiettivo la messa in atto di iniziative per la prevenzione, l’educazione alla legalità e la ricomposizione dei conflitti, attraverso progetti di orientamento al lavoro e formazione professionale, di prevenzione alla dispersione scolastica»
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