Tutela dell'ambiente e nuovi vettori di sviluppo del territorio montano
Approvata la nuova legge per disciplinare le pratiche sportive montane invernali ed estive
Il Piemonte ha una nuova legge per disciplinare gli sport estivi invernali ed estivi in montagna, le aree sciabili, le strutture turistiche in quota, ma soprattutto l'uso di eliski e altri mezzi motorizzati nelle alte valli. Un testo a cui il Consiglio regionale ha lavorato per diversi mesi, unendo differenti proposte normative e modificando così, con l'approvazione definitiva di martedì, la "storica" legge 2 del 2009 sullo sci.
Il punto più controverso, in Aula e non solo, è certamente quello dell'uso di elicotteri per salire velocemente in vetta e da lì buttarsi con gli sci sulle piste, anche non battute e tracciate. Una pratica che in tutt'Italia e in molti Paesi Ue suscita da tempo polemiche. Ad Alagna Valsesia è diventata consolidata, ben pagata agli operatori, piace e ha connotato la stazione che punta tutto sul freeride. Nelle Valli di Lanzo, è diventato famoso in Italia il caso di Balme, primo Comune di Alpi e Appennino a dire no ai rotori in quota e a puntare su un turismo dolce, leggero, silenzioso. Il caso è arrivato anche, come buona pratica, in Parlamento e se ne parlerà a Lanzo in un convegno nel pomeriggio dell'11 febbraio. Il nuovo testo di legge introduce dunque la regolamentazione dell’attività di volo alpino; in particolare è stata regolamentata l’attività di trasporto degli sciatori con elicottero e discesa fuori pista con limiti precisi, consentendola esclusivamente nei Comuni dove sono presenti impianti di risalita attiva e vietandola nelle aree naturali protette e nelle aree della rete Natura 2000. Prevede, inoltre, la necessità della stipula di una convenzione onerosa fra il comune competente per il territorio, o l’Unione montana, e il soggetto che offre il servizio di eliski.
Non solo. La nuova legge regionale estende le aree sciabili anche a quelle “di sviluppo montano”, introducendo fra i suoi obiettivi la sicurezza degli sport estivi che si svolgono nelle aree e la disciplina delle attività ludico-ricreative invernali ed estive. Introduce concetti come la salvaguardia paesaggistica e la riduzione del consumo di suolo tra le finalità a cui devono sottostare il riconoscimento, la realizzazione, le modificazioni e l’esercizio delle aree sciabili e dello sviluppo montano. Altro punto importante, il via libera alla riqualificazione di fabbricati e impianti dismessi, anche funiviari, recuperandone la volumetria a fini turistico-ricettivi.
Da gran parte dell'Aula di Palazzo Lascaris, è venuto il consenso per il testo approvato, auspicato dagli assessori alla Montagna Valmaggia e al Turismo Parigi. Nuovi vettori di sviluppo del territorio montano, ma anche salvaguardia di ambiente e paesaggio, innesti fondamentali per la crescita di nuove attività economiche capaci di sfidare, sulle montagne piemontesi, l'altissima concorrenza alpina italiana ed europea.
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