Terra

Una donna e un uomo. Cristina e Michele. Lei in Puglia, lui in Molise. Amano la Vita e la Terra. Cristina ama la naturalità degli eventi; con il suo compagno Cyril vive ogni giorno il rispetto della Natura: ha partorito a casa, ha ristrutturato un trullo per poi andarci a vivere, ha ridato vitalità alla sua terra per poter vivere dei suoi frutti.

Michele è un archeologo, un fabbro, un amante della terra, della sua terra. Terra che viene coltivata, terra che diventa paesaggio e, per la sua bellezza, può diventare attrazione turistica. Terra che, nonostante tutto, continua a dare i suoi frutti, spontaneamente e gratuitamente. Ed è questo che mette in evidenza Michele: la ricchezza del donare senza pretendere nulla in cambio. Però noi stiamo distruggendo questa nostra Terra che ci nutre e ci sostiene gratuitamente. Non siamo capaci di amarla, anche perché non ci prendiamo più il tempo di conoscerla.

La terra è diventate qualcosa da sfruttare, da sottomettere ai nostri desideri e ai nostri imperativi. Eppure basterebbe poco per cambiare la situazione. "La Terra è quadrata e saltella" uno studente sessantottino aveva scritto su un muro vicino a Palazzo Nuovo a Torino. Forse è proprio questo che dovremo fare: cambiare lo sguardo su ciò che ci circonda, rompere gli schemi, cambiare i paradigmi; impegnarci con i semplici comportamenti quotidiani a dimostrare amore per la nostra Madre.

La Terra ha dei diritti, e se non li rispettiamo non potremo mai realmente rispettare i diritti dell'Umanità, perché i diritti dei figli non hanno senso svincolati dai diritti della Madre.