Separazioni ma non definitive

La storia della scomparsa improvvisa di due amici cari. Il dolore e la speranza

Parole chiave: separazione (2), morte (35), vita (45), dolore (8)
Separazioni ma non definitive

Una parola dura, difficile da digerire, complicata da far entrare nella nostra vita. Un termine da sminuzzare, omogeneizzare, trasformare e far diventare il nostro quotidiano.

Differenti possono essere le separazioni.

Un amore che c'era, c'è stato, scritto su un foglio di carta pergamenata. Un foglio che con gli anni si è sgualcito, stropicciato. Alcune parole hanno inciso la carta, altre l'hanno strappata. I dolori, le fatiche, gli hanno tolto bellezza. Poi un mattino, un pomeriggio, una sera, una notte un soffio di vento più forte del normale l'ha fatto volare tra le pagine dei ricordi sofferti, infelici, dolorosi. L'abbiamo cercato tra le pagine dei ricordi allegri. Non c'era. Non abbiamo avuto la forza di sfogliare quei capitoli del libro della nostra storia che ancora facevano sanguinare i nostri cuori e scendere lacrime dai nostri occhi. E non l'abbiamo più trovato. L'abbiamo cercato ancora negli occhi dei nostri figli e nel sorriso degli amici. Ma non siamo riusciti a trovarlo. L'abbiamo cercato nel nostro passato. Ma era così tanto, e non l'abbiamo trovato. L'abbiamo cercato nel nostro presente. Ma eravamo troppo stanchi, e non l'abbiamo trovato.

Oppure una morte improvvisa, non ipotizzata, non voluta, non prevista. Eravamo coppia, vera, attiva, completa, e ora siamo angeli con un'ala soltanto. Lui o lei sono andati, e chi è rimasto a combattere con il quotidiano si sente solo, incapace di riprendere in mano le fila della propria vita.

Una separazione porta sempre abbandono e vuoto: eravamo una brocca da cui abbiamo bevuto a lungo in coppia, ma questa brocca ora è lì, davanti a noi, ridotta in pezzi.

Ora dobbiamo rimettere insieme i vari cocci per riprendere a vivere. Possiamo provare a utilizzare l'attaccatutto, provando a rendere poco visibili le nuove giunzioni, però una brocca rotta, anche se abilmente ricomposta, è comunque rotta. Che fare? Non buttiamola via, è tempo di kintsugi. Ricomponiamola mettendo in evidenza le nuove nervature: usiamo la fantasia, la polvere d'oro e d'argento che renderà preziosa e unica la nostra brocca. La scoperta di nuove amicizie, di nuove attività, di nuovi rapporti, di nuove forze da spendere per il mondo. Perché la nostra vita è unica e preziosa e le ferite che ci portiamo dentro non è giusto nasconderle, impreziosirle può aiutarci a riconquistare il sorriso.

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