Tempo di scelte
Dal Sinodo dei Vescovi sulla famiglia al Convegno Ecclesiale Decennale di Torino
La comunità cristiana sta per vivere un periodo straordinario: il Sinodo sulla famiglia, con l’anticipo dell’incontro del Papa a Philadelphia nel suo viaggio apostolico in America, e il convegno ecclesiale decennale di Firenze 2015 che s’interroga sul tema «In Gesù Cristo, un nuovo umanesimo». Inoltre la nostra chiesa torinese, con la nuova lettera pastorale dell’Arcivescovo Cesare Nosiglia «La casa sulla Roccia», ripercorre il messaggio di Francesco nella sua due giorni in città a giugno e ridona linfa e prospettiva ad una comunità ecclesiale e civica in cammino.
Questi appuntamenti, riflessioni e indirizzi devono tradursi in prassi evangelica e pastorale, da un lato e in azione politica, costruzione di prospettive per la polis, dall’altro. Perché riflessioni sociologiche, analisi geopolitiche, o addirittura utopiche palingenesi hanno stancato e non bastano più. Sono necessari nuovi possibili scenari di convivenza con al centro l’umano tutti da costruire nell’ordinario. La stanchezza dell’opinione pubblica nell’ascoltare proclami e desiderata, sogni e orizzonti impossibili, è giunta oltre il limite di guardia.
Coloro che s’impegnano in famiglia, nel proprio ambiente, di lavoro e studio, nel volontariato e in campo educativo lo percepiscono e pretendono risposte realizzabili da chi governa ed amministra. La concretezza che deriva da un’elaborazione culturale, profonda è faticosa ma necessaria. Decidere è indispensabile nella vita del singolo e di una comunità.
Ogni giorno l’esistenza ci impone di operare scelte, senza le quali rischiamo di farci trascinare dagli eventi senza una meta, di lasciare che altri ci conducano, di fare poco e di non cambiare nulla di quello che non va, di chiuderci alla novità. Tuttavia è importante valutare preventivamente le conseguenze delle nostre scelte, decidere per decidere non basta. Occorre prendere buone decisioni. A maggior ragione quando queste non riguardano soltanto noi stessi, ma una pluralità di individui o una società intera.
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