La morte e la vita

Una riflessione che vuole elevare il confronto tra pensiero laico e pensiero religioso

Parole chiave: sepoltura (2), comunione dei santi (1), morte (35), vita (45)
La morte e la vita

Il rapporto tra fede e storia, la «scissione» tra corpo e anima, il mistero dell’aldiquà e dell’aldilà, sono argomenti così impegnativi che meriterebbero approfondimenti e confronti meno polemici e più ponderati. La riflessione dell’Arcivescovo di Torino sulla pietà e dignità dei corpi di persone defunte, non semplicemente individui, parla di vite uniche e irripetibili, tutte da onorare e ricordare.

Inoltre mons. Nosiglia si è soffermato sulla «commercializzazione» e la «scomparsa» della morte dalla società post-moderna, temi delicati e molto complessi. Se queste parole suscitassero un percorso di confronto, aperto e coraggioso, in una realtà plurale e multiculturale, si raggiungerebbe il risultato di fare dialogare prospettive diverse, religiose e laiche. Si può, infatti, esprimere un parere, magari non condiviso, sulle modalità, tutte diverse tra di loro, con le quali le religioni si rapportano al mistero della morte e i differenti commiati, sepolture o dispersioni delle spoglie mortali. E forse su questo tema si dovrebbe rimanere anche perché la ricerca e la conoscenza dovrebbero obbligarci ad un’opera di studio e umile discernimento.

La giornata in ricordo dei defunti è molto importante nella realtà cristiana: i morti sono parte della comunione dei santi come è richiamato nel Catechismo Universale della Chiesa cattolica al n.962: «Noi crediamo alla comunione di tutti i fedeli di Cristo, di coloro che sono pellegrini su questa terra, dei defunti che compiono la loro purificazione e dei beati del cielo; tutti insieme formano una sola Chiesa; noi crediamo che in questa comunione l'amore misericordioso di Dio e dei suoi santi ascolta costantemente le nostre preghiere».

Siamo in presenza di un tema dunque troppo serio e complesso per essere circoscritto a poche battute. Si potrebbe, al contrario in spirito di assoluta libertà e senza pregiudizi ideologici e superficiali ricostruzioni, aprire un confronto più alto, nel quale, anche in presenza di idee diverse e contrapposte, si riuscisse a trovare una comune sintesi. Infine è auspicabile abbandonare, senza mai dimenticare che la storia della chiesa è parte della storia dell’umanità, e dunque superare descrizioni parziali che evidenziano soltanto pseudo fortune temporalistiche, trasformatesi spesso in tragiche miserie umane che hanno coinvolto in passato e ancora coinvolgono la chiesa e i cristiani. Essi sono, è quasi banale sottolinearlo, uomini come gli altri cosi come lo sono i fedeli delle altre religioni.

La comunità cristiana è una realtà umana in divenire che vive nella misteriosa presenza di Gesù, maestro e guida del suo Popolo. Essi agiscono nella storia del mondo nel segno dell’ unità e nel rispetto di coloro che non condividono il messaggio evangelico ma che si impegnano nella costruzione di un mondo più umano.

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