Saint Vincent, una commedia che affascina
St. Vincent - (Usa, 2014). Regia: Theodore Melfi, con Bill Murray, Jaeden Lieberher, Naomi Watts, Melissa McCarthy
«St. Vincent» è il film d'esordio di Theodore Melfi, senza dubbio un debutto strepitoso visto il successo finora registrato da questa commedia americana contemporanea ambientata tra gente comune, quella che di solito non fa notizia.
Bill Murray è una star famosa e di prestigio indiscusso, altrettanto si può dire di Naomi Watts e Melissa McCarthy seppure in tono minore, ma la vera rivelazione del film è il ragazzino Jaeden Lieberher che recita con spontaneità e naturalezza, con talento fresco e di ottimo livello, come se fosse già carico di lunga esperienza.
La storia commuove e facilita le lacrime e il vivo entusiasmo degli spettatori più sensibili, subito fan di Oliver e, dopo un po', anche di Vincent. Oliver ha undici anni e arriva nelle nuova casa con la mamma, che ha appena divorziato e cerca un rifugio per ricrearsi una vita con il figlioletto che, come si saprà in seguito, è un bimbo adottato quand'era in fasce. Per Oliver tutto è nuovo, la scuola cattolica di Saint Patrick, i compagni di classe tra i quali qualche bulletto che lo perseguita, soprattutto Vincent, il vecchio scorbutico vicino di casa che diventa il suo baby sitter. La mamma deve lavorare e il piccolo Oliver trascorre sempre più tempo con Vincent e, tra i due, nasce un rapporto profondo, un'unione di affetto come fossero maestro e discepolo o padre e figlio in un classico film di formazione.
Vincent è un personaggio scostante, ha una vita da emarginato, ha vizi deprecabili per il perbenismo sociale, beve come una spugna, fuma, gioca e perde i pochi soldi che ha alle corse dei cavalli, è sarcastico, acre e rabbioso con tutti, la sua amica è una «signorina della notte», come dice lui, russa, immigrata irregolare e incinta che precisa a Oliver che «a Vincent non piace la gente e Vincent non piace alla gente, piace solo a te e al gatto». Tuttavia dietro la ruvida scorza, Vincent nasconde un grande cuore e, tutto sommato, gli insegnamenti e l'esempio che dà a Oliver sono buoni, aiutano ad affrontare la vita con tutte le difficoltà che possono presentarsi.
Infatti Vincent assiste da anni la moglie paralizzata e affetta da demenza senile con amore e comprensione, le fa il bucato ogni settimana, le fa visita nella clinica privata dove viene assistita e ascolta i suoi vaneggiamenti; aiuta la sua amica russa senza pregiudizi, è un reduce del Vietnam, dove ne ha viste di tutti i colori e ha salvato la vita ai suoi commilitoni.
Per tutte queste ragioni Vincent, per Oliver nella sua ricerca saggio a scuola, diventa St. Vincent, un santo vivente da apprezzare e capire per quello che è e per quello che fa, superando la paura della prima impressione e tale è, precisamente, ciò che il film insegna. Chi tanto patisce, tanto capisce, è un detto popolare italiano che va a pennello a questo film. Da vedere.
St. Vincent - (Usa, 2014). Regia: Theodore Melfi, con Bill Murray, Jaeden Lieberher, Naomi Watts, Melissa McCarthy.
Beppe Valperga
Attualità
archivio notizie
La biblioteca personale di Carlo Donat-Cattin
La riunificazione di migliaia di volumi per continuare a studiare, vita, pensiero e azione politica del leader democratico cristiano in vista del centenario della nascita
Meditazione sul Crocifisso
La riflessione dello psichiatra e psicoterapeuta per il Venerdì Santo 2016. Perchè interrogarsi fino in fondo
Chiesa e mass media, un'alleanza necessaria
Parte il Master di Giornalismo voluto da mons. Nosiglia per operatori pastorali e della comunicazione