Qualcosa di buono esiste
QUALCOSA DI BUONO (USA, 2014)
Regia. George C. Wolfe
con Hillary Swank, Emmy Rossum, Josh Duhamel.
“Qualcosa di buono” è passato sui nostri schermi, il titolo italiano è invitante e carino nella sua giusta normalità comunicativa, ma, purtroppo, stride malamente con il tema del film: malattia e morte, il percorso di sofferenza di un essere umano conscio del suo stato. “Qualcosa di buono” - detto per inciso il titolo originale “You're Not You” era molto più appropriato - una commedia drammatica, molto psicologica, diretta da George C. Wolfe e straordinariamente interpretata da Hillary Swank ed Emmy Rossum, che riescono anche a mettere in ombra varie banalità e superficialità.
Tratto dall'omonimo romanzo di Michelle Wilgen pubblicato nel 2006, è la storia di Kate, pianista classica di successo, ricca e con una vita brillante che, ancora giovane, viene colpita dalla SLA e si trova, pressoché all'improvviso senza difesa e con un destino ineluttabile, con la malattia che la porta a perdere progressivamente ogni funzionalità del corpo. Kate non è più autosufficiente e combatte morbo e dolore come può, rifiuta gli atteggiamenti compassionevoli e, per questa ragione, sceglie come aiuto la studentessa Bec che fa pasticci ma è sincera, di cuore e sa capire i suoi sentimenti.
Tra le due donne nasce un rapporto profondo e Kate, per quanto può, insegue qualche bel momento di gioia di vivere. Sarà Bec a tenerla tra le braccia nell'istante supremo. Un film commovente, persino struggente, che tratta di malattia, sofferenza, umana solidarietà, senso della vita, stimolando alla riflessione.
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