Acqua e relazioni tra Montreuil e l'Islanda
L'opera postuma di Anspach.
L’EFFETTO ACQUATICO (Francia, Islanda, 2016)
Regia: Sólveig Anspach con Florence Loret Caille, Samir Guesmi, Stéphane Soo Mongo.
“L’effetto acquatico” è un film postumo, l’ultimo della regista Sólveig Anspach, morta il 7 agosto 2015, stroncata da un male che non perdona. Sólveig Anspach era di madre islandese, di casa in due culture per certi versi lontane, amava profondamente Francia e Islanda, come affermano coloro che l’hanno conosciuta bene.
Dunque “L’effetto acquatico”, che si svolge tra Montreuil e l’Islanda della capitale e della campagna, potrebbe dare l’impressione di essere un sincero consiglio di vita, per lasciare da parte radicali posizioni di principio, saper capire gli altri, saper valutare ciò che conta veramente, sapersi affidare all’amore solo se è sincero e disinteressato, l’amore condiviso di due persone che guardano nella medesima direzione. E’ una commedia romantica, con palesi chiavi di lettura, non cela significati reconditi.
Samir è un gruista di Montreuil, mite e intraprendente, cocciuto e molto alto e, si dice, l’altezza è mezza bellezza, nel suo caso l’altra mezza è il carattere. Si innamora, colpo di fulmine, di Agathe, istruttrice di nuoto nella piscina comunale e, per conquistarla, finge di voler imparare a nuotare anche se in realtà sa nuotare benissimo. Ma Samir è paziente e poco alla volta fa breccia nel cuore di Agathe. Un inganno che si scopre quando Samir si butta in acqua per salvare una ragazza che sta per annegare. Agathe non tollera l’inganno e, delusa, parte per un convegno in Islanda. Samir la segue e, tra colpi di scena, inconvenienti e piccoli successi, le acque calde tra nebbie e vapori e cieli di piombo sono lo scenario romantico che prelude a un bel futuro.
Ben diretto e ben interpretato, il film ha un tocco leggero e un’apprezzabile vena di umorismo. Sólveig Anspach compare nel film come accusatrice del Comune di Montreuil che pone un dipendente infedele della piscina di fronte ai suoi misfatti.
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