Terza età ma molto attiva
Presentato a Torino il primo appalto pubblico congiunto a livello europeo nel settore dell’invecchiamento attivo
Invecchiare bene e in buona salute? Arriva Happi – Healthyageing and public procurement of innovations, il primo appalto pubblico congiunto a livello europeo nel settore dell’invecchiamento attivo. Finanziato dalla Commissione europea per due milioni di euro, il progetto, coordinato dal Réseaudesacheteurs de l'Ile de France, è una prima concreta esperienza di cooperazione strategica tra centrali di committenza del settore sanitario di Francia, Italia, Gran Bretagna, Belgio, Lussemburgo, Spagna e Austria. Il procedimento è stato presentato e discusso giovedì 5 e venerdì 6 novembre, nell’aula magna del dipartimento di Management dell’Università degli Studi di Torino in corso Unione Sovietica 218.
All’incontro hanno partecipato tutti i partner europei, che si sono confrontati sulle strategie da intraprendere per assicurare efficienza, integrità e innovazione nei contratti pubblici sanitari. A partire da uno studio, portato avanti dall’Università degli studi di Torino, si sono individuate soluzioni innovative capaci di migliore l’offerta delle istituzioni sanitarie. Come ha spiegato Gabriella Margherita Racca, responsabile scientifico di Happi per l’Italia, “l’idea era quella di stabilire un rapporto di collaborazione a lungo termine tra organizzazioni pubbliche professionali di acquisto in ambito sanitario operanti in Europa, così da individuare e acquistare beni e servizi innovativi da mettere a disposizione delle amministrazioni sanitarie europee. Sono state presentate più di 150 soluzioni, valutate da commissioni di esperti.
Così si è scelto di bandire un accordo quadro a cinque lotti, per l’acquisto di cinque prodotti di cui si sono individuate le specifiche tecniche”. Nel 2010 il 19% della popolazione aveva un'età superiore ai 65 anni e i dati Eurostat dicono che nel 2030 questa percentuale arriverà al 24%. In Europa l’aspettativa di vita cresce sempre più e l’invecchiamento felice è diventato da un lato un desiderio delle persone dall’altro una sfida dell’amministrazione e della sanità. “Sono numeri – continua Racca - che da soli fanno capire quanto sia importante investire nell'innovazione e nella qualità del sistema, assicurando la qualità della spesa pubblica”.
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