Il secondo figlio di Dio di Cristicchi

Bello e profondo al teatro Colosseo di Torino, lo spettacolo di Simone Cristicchi «Il secondo figlio di Dio», ovvero «Vita, morte e miracoli di David Lazzaretti», per la regia di Antonio Calenda. Cristicchi ne cura la drammaturgia con Manfredi Rutelli e le musiche con Valter Sivilotti. In scena anche le voci registrate del Coro Ensemble Magnificat di Caravaggio.

Toscana, fine Ottocento, dalle parti del Monte Amiata. In cima a una montagna, davanti a una folla adorante di quattromila persone, un uomo, David Lazzaretti – nato ad Arcidosso nel 1834 - si proclama reincarnazione di Gesù Cristo. È il luglio del 1878. L’inizio di una rivoluzione possibile, che avrebbe potuto cambiare il corso della Storia. Simone Cristicchi presenta a teatro la vicenda incredibile, ma realmente accaduta, di David Lazzaretti, detto il «Cristo dell’Amiata». Una vicenda poco frequentata, ma di grande fascino. «Il secondo figlio di Dio» è il racconto della grande avventura di un mistico, l’utopia di un visionario capace di unire fede e comunità, religione e giustizia sociale.

Tra canzoni inedite e recitazione, il narratore protagonista ricostruisce la parabola di Lazzaretti, da barrocciaio a profeta, personaggio discusso, definito da alcuni pazzo ed anche eretico, citato e studiato da Gramsci, Tolstoj, Pascoli, Lombroso e padre Ernesto Balducci; il suo sogno rivoluzionario per i tempi, culminato nella realizzazione della «Società delle Famiglie Cristiane»: una società più giusta, fondata sull’istruzione, la solidarietà e l’uguaglianza, in un proto-socialismo ispirato alle primitive comunità cristiane. Il cant’attore Cristicchi racconta così Lazzaretti, e quel piccolo lembo di Toscana che diventa lo scenario di una storia che mai uguale fu agitata sulla faccia della terra (http://www.teatrocolosseo.it).