Il midrash di Paolo De Benedetti
Un ricordo del teologo morto ad Asti nei giorni corsi
Paolo De Benedetti, di famiglia ebraica, ma battezzato, per rispetto del padre verso la madre cattolica, si è introdotto nello studio biblico da «marrano», come ripeteva in omaggio agli ebrei fintamente convertiti per sfuggire l’Inquisizione. Nel suo insegnamento nelle varie Università De Benedetti è risultato essere uno dei maggiori esperti di ebraismo, con una particolare profondità e genialità che ha sempre caratterizzato la sua riflessione. Si sentiva ricercatore di significati al confine, appartenente a più mondi e da queste molteplici intuizioni e interpretazioni sempre geniali. Studioso di frontiera, introduttore di nuove ipotesi teologiche, quale quella sulla salvezza degli animali, ha sempre manifestato una profonda spiritualità.
Attivo fino agli ultimi anni ha prodotto una grande bibliografia di studi e ricerche di teologia e di esegesi, recentemente pubblicata nel volume curato da Agnese Cini Tassinario Fare libri. Tra i tanti fili di questa lunga ricerca compare la legittimità del dubbio nella vita dell’uomo. Ma anche l’immagine di Dio rivela una paradossale e affascinante fragilità nel suo vedere il mondo e nel suo accompagnarlo.
Nella sua grande conoscenza della letteratura ebraica De Benedetti è stato sempre un brillante divulgatore di midrashim, i racconti ebraici rivolti a scrutare, a esaminare, a interpretare. Oggi alla sua morte è lo stesso Paolo De Benedetti che ci appare come un autentico midrash edificante e stimolante.
La vita di Paolo De Benedetti
Paolo De Benedetti nato in una famiglia ebrea di Asti (11 dicembre 1927) è stato docente di Giudaismo alla Facoltà Teologica dell’Italia di Milano e di Antico Testamento agli Istituti di scienze religiose delle Università di Urbino e Trento. Prima dell’insegnamento universitario e del suo dedicarsi totalmente allo studio dell’Antico Testamento ha avuto una presenza significativa nell’editoria. All’Edizione Bompiani lavorò con Umberto Eco e diede vita alla collana “La ricerca religiosa”, facendo pubblicare con intuizione geniale le opere del teologo luterano Dietrich Bonhoeffer condannato a morte da Hitler. Tra queste ebbero grande rilievo “Resistenza e resa” e successivamente il grande saggio “Etica”. Passato poi alla Garzanti Paolo PDB – come verrà poi chiamato dagli amici – diresse l’Enciclopedia Universale e in seguito la Garzantina e curando le parti relative alle religioni, rivelando sempre una particolare capacità di unire saperi e tradizioni di pensiero apparentemente inconciliabili. “E’ il cristiano più giudaicizzante che abbia mai conosciuto: E’ lo spirito più talmudico che esista”, dirà di lui Umberto Eco.
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