Verso l'Ostensione: due accueil e il dialogo con il pastore valdese Ribet
Sabato 28 marzo presentati i due Accueil riservati all'accoglienza dei malati durante l'Ostensione della Sindone. Presente il pastore Paolo Ribet che ha commentato la notizia della visita di Papa Francesco al tempio valdese il 22 giugno
Nel fitto programma di Papa Francesco a Torino il 21 e 22 giugno prossimi anche l'incontro con i malati al Cottolengo. E proprio per i malati e i disabili, tra i «protagonisti» di questa Ostensione, sono stati predisposti due Accueil, uno presso l'ospedale Maria Adelaide, l'altro presso il Cottolengo presentati il 28 marzo al Maria Adelaide.
«Questi due spazi – ha ricordato don Marco Brunetti direttore della Pastorale della Salute - per tutta l’Ostensione (19 aprile al 24 giugno), mettono a disposizione 70 posti letto con servizi di pernottamento, mensa e assistenza medica. Un bell'esempio di collaborazione tra tante realtà che mette davvero al centro l'ammalato».
Un'attenzione verso le persone più in difficoltà che rappresenta anche un valore per la città come ha ricordato il vicesindaco Elide Tisi presidente del Comitato per l'Ostensione della Sindone che ha richiamato l'impegno e la disponibilità dei volontari e di tanti sostenitori e sposnsor che a vario titolo stanno contribuendo ad "un'Ostensione che sicuramente lascerà il segno".
Un segno sarà anche la visita di Papa Francesco nel tempio Valdese di Torino il 22 giugno: «Si tratta di un incontro storico – ha sottolineato mons. Nosiglia - che apre ponti di amicizia e di dialogo. È un segno che conferma l'ottimo rapporto che la nostra Chiesa torinese ha con la comunità valdese e che viviamo ogni anno nella Settimana di preghiera per l'Unità dei cristiani; è quindi un impulso a continuare su questa strada dell'accoglienza e del rispetto e a prendere ad esempio il lanciare ponti per abbattere muri».
«È un fatto storico, bello, nuovo – ha aggiunto il pastore Ribet - proprio dello stile e della spiritualità di Papa Francesco. Quest’incontro costituisce il culmine di un lungo cammino di comunione e di una volontà ecumenica che nasce dal basso, e desideriamo cogliere l'occasione per essere capaci di fare sì che queste porte che si aprono non si chiudano più».
«Cogliamo questa occasione - ha proseguito Ribet - per essere capaci di fare un passo avanti e allora anche il motto che mette al centro l'Amore diventa un richiamo per tutti all'umiltà. In un momento in cui domina la violenza, la logica delle divisioni siamo così invitati insieme ad essere specchio di un'Amore più grande».
Con la presentazione degli Accueil mons. Nosiglia ha voluto ancora ritornare sul programma della visita di papa Franceso e sulla sua attenzione anche ai familiari. «L'aver voluto - ha proseguito Nosiglia - inserire nel programma un incontro con la sua famiglia ci richiama all'importanza delle relazioni che sono alla base della Chiesa e della società».
Nella tappa al Santuario della Consolata invece un richiamo a quella devozione mariana che "appartiene" alle sue origini piemontesi e che ha caratterizzato i tanti santi sociali della diocesi.
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