Le famiglie torinesi adottano le famiglie irachene
Un appello alle famiglie della diocesi torinese viene lanciato il 16 novembre dall'Arcivescovo mons. Cesare Nosiglia per offrire un aiuto concreto alle migliaia di famiglie irachene perseguitate, profughe, che vivono in condizioni di estrema povertà
Caritas Iraq è stata costretta a chiudere la sua presenza a Qaraqosh, Bartiolla e Alqosh attaccate dall’Isis. La sede è stata trasferita ad Erbil, capitale del Kurdistan iracheno. Qui l’emergenza non è più tanto riferita ai rifugiati siriani, quanto agli sfollati iracheni, circa 1.800.000 a ottobre scorso, in gran parte cristiani e Yazidi. La maggior parte degli sfollati è costretta a dormire all’addiaccio, nelle chiese, nelle scuole o in case in costruzione.
Per loro e in particolare per le famiglie che vivono quotidianamente in situazioni drammatiche per la guerra e per l'ostilità legata alla fede cristiana l'Arcivescovo mons. Nosiglia nella solennità della Chiesa Locale, domenica 16 novembre ha scelto di rilanciare il progetto di solitarietà che la Cei con Caritas Italiana ha messo in campo
«Adotta una famiglia di profughi iracheni! Una opportunità per crescere nella strada del dono» è lo slogan che accompagna un progetto che si estende alle famiglie cristiane, ai gruppi di impegno, alle Associazioni e alle comunità parrocchiali della nostra Chiesa Locale, attraverso la Caritas Torinese. Un progetto che può accompagnare il tempo di Avvento, la preparazione al Natale unendo alla preghiera per le famiglie profughe anche un contributo solidale. Nello spirito non di un sostegno occasionale ma di un cammino di fraternità con tanti uomini, donne e bambini gravemente colpiti dalla violenza.
Tre le possibilità di aiuto: un gemellaggio a distanza con una famiglia di profughi, finalizzato ad assicurare un minimo dignitoso per la vita ordinaria di una famiglia mediamente di cinque persone. Chi aderisce si impegna a versare un contributo economico per un mese (140 euro totali), per un trimestre (420 euro totali), per sei mesi (840 euro totali) o per un anno intero (1.680 euro totali). I fondi – che possono venire versati in una unica soluzione o in più soluzioni - verranno gestiti da Caritas Iraq per una singola famiglia; un progetto casa che si propone di contribuire – totalmente o in parte – all’acquisto di container abitativi per 150 famiglie. Il costo di ogni modulo è di 3.140 euro, versabile in una unica soluzione; un progetto scuola che si propone di contribuire – totalmente o in parte – all’acquisto complessivo di sei autobus per il trasporto dei bambini in otto scuole a Erbil e Dahuk. Ogni mezzo costa 40.720 euro.
Per i versamenti si può utilizzare
- il conto corrente postale numero 12132106 intestato a Caritas Diocesana Torino
il conto corrente bancario, tramite il codice IBAN IT81R0329601601000064319198, intestato ad Arcidiocesi di Torino – Caritas
specificando nella causale: “Gemellaggi Iraq – Progetto ……“.
Per ulteriori informazioni: Caritas Diocesana Torino – 011.5156350.
Caritas
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