Oltre halloween, alla scoperta dell’umanità dei santi
Puntare in alto nella vita guardando al modello dei testimoni più grandi della fede, mettendo al centro amore, gioia, speranza. Non si tratta di una risposta cristiana ad Halloween. Ma il messaggio delle tante proposto in Diocesi rivolte in particolare ai giovani per prepararsi alla festa di Ognisanti, mostrando loro la strada e il cammino affascinante della santità
Da diversi anni è sempre più entrata nella società e nel mondo commerciale, nei bambini, nei giovani, la festa anglosassone di Halloween. «Una festa – aveva osservato l’Arcivescovo nella Veglia nella notte dei Santi lo scorso anno – che tende ad esorcizzare le domande fondamentali della vita e, nella sua banalità, vuole farci credere che possiamo dominare la morte, che come un fantasma ci opprime e ci conduce all’infelicità e alla sfiducia in noi stessi. Una moneta falsa – aveva esclamato – che ci illude e ci lascia ancor più tragicamente soli e privi di speranza per il domani!». Ed ecco che sono numerose le iniziative che lanciano un messaggio di speranza mettendo al centro la gioia del dono di sé, dell’impegno responsabile verso gli altri.
«La Veglia nella notte dei Santi ‘Con Sale in zucca’ – sottolinea don Luca Ramello, direttore dell’Ufficio di pastorale giovanile – da diversi anni invita i giovani a non rimanere indifferenti, né ad andare contro ad una festa che si è trasformata in un carnevale autunnale ed è entrata nel mondo commerciale, ma a guardare al fenomeno con intelligenza. Nella veglia – prosegue – ogni anno si pongono al centro i giovani, il loro futuro, i loro carismi, si prega per tutti i giovani di Torino e della diocesi». «Il silenzio dei Santi, un silenzio che parla», sarà il tema della Veglia che si terrà venerdì 31 ottobre presso l’ex carcere Le Nuove (via Borsellino 3), periferia esistenziale da cui è partito don Bosco visitando i giovani detenuti che vedevano morire ogni speranza nel buio di una cella. Al centro della serata di riflessione e preghiera nell’anno delle celebrazioni per il bicentenario salesiano si pone dunque l’opera di prevenzione di don Bosco, ma anche di san Giuseppe Cafasso, della marchesa Giulia di Barolo; «il carcere – prosegue don Ramello – è luogo di testimonianza di fede (Edith Stein e padre Kolbe), ma anche luogo di conversione e santità. Si mostrerà ai ragazzi come anche dalla situazione più disperata si può intraprendere un cammino di felicità e santità. Ripartire dal carcere - conclude - significa dunque ritrovare lo slancio educativo dei Santi, attingendone la forza dall’amore più grande della passione del Signore: l'Uomo della Sindone é un uomo che ha patito il carcere e la condanna a morte».
Circa duecento studenti di istituti di Ciriè e Lanzo venerdì 31 ottobre partiranno alla volta della grotta di Lourdes per il settimo pellegrinaggio organizzato dal professor Ravalli, insegnante di religione, rientreranno il 2 novembre. «Una festa di Halloween non è tanto diversa da una qualsiasi altra serata – sottolinea Ravalli - l’esperienza di Lourdes cambia la vita di molti ragazzi. Gli studenti a Lourdes si accostano alla confessione – racconta - è questo il più grande miracolo, attraverso i segni di Lourdes scoprono la testimonianza del servizio, di una fede concreta che dà una marcia in più alla propria vita»; per informazioni sul pellegrinaggio: cell. 338.3072775. Messaggio di vita anche a Fiano. «Ogni anno - racconta il parroco di Fiano don Andrea Notario - i bambini e ragazzi del paese festeggiano Halloween, festa soprattutto commerciale che invade le vetrine dei negozi».
Quest’anno la parrocchia San Desiderio di Fiano in collaborazione con un parrocchiano ha deciso di organizzare la festa per bambini e ragazzi del paese per lanciare un messaggio: «andare oltre le apparenze, l’odio, la cattiveria, la morte, andare oltre al senso di disperazione e fallimento ed intraprendere un cammino basato sul dono di sé, sull’esempio dei Santi che hanno saputo andare oltre le fatiche». «La festa di Halloween – evidenzia don Notario - porta ad esaltare la morte, perché non si riesce a sconfiggerla, ci si illude dunque di poterla dominare. Con l’iniziativa attraverso scenografie realizzate da artisti locali si inviteranno dunque i bambini, ragazzi e giovani a guardare oltre alla banalità della festa per mostrare un messaggio di vita, di amore e speranza, a non avere paura di scommettere la vita su ideali alti, sul Vangelo, sull’Amore più grande di Cristo».
Giovani
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