Mons. Nosiglia: "Fare comunità per saldare legami e relazioni che iniziano in università"
In Duomo la Messa di Natale degli Universitari con l'Arcivescovo, il sindaco di Torino e tanti giovani e presbiteri della diocesi. Il saluto del direttore della Pastorale universitaria don Luca Peyron
Studenti, docenti, personale amministrativo di tutti gli Atenei torinesi pubblici e privati (Università, Politecnico, Facoltà teologica, Pontificio Ateneo Salesiano) e poi i cappellani delle sedi universitarie del Piemonte, i sacerdoti che in modi diversi si occupano di pastorale giovanile e il sindaco di Torino Chiara Appendino, e la vicepresidente del Consiglio regionale del Piemonte, Daniela Ruffino tra le autorità: erano in tanti, martedì 13 dicembre nella cattedrale di San Giovanni per partecipare alla tradizionale Messa per il mondo universitario presieduta dall’Arcivescovo in preparazione al Natale. Don Luca Peyron, responsabile della pastorale universitaria della diocesi, ha introdotto la celebrazione sottolineando come nel progetto «Pensare con lode», promosso dalla Chiesa torinese a servizio degli oltre 100 mila studenti – molti fuori sede - che gravitano negli Atenei torinesi – il ritrovarsi a pregare insieme sia un momento importante «per fare comunità per saldare legami e relazioni che iniziano nelle aule universitarie e proseguono nella vita: ‘pensare con lode’ significa anche pensare insieme il nostro futuro».
Alla celebrazione, animata dal coro della parrocchia di Santa Teresa di Gesù Bambino, composto da studenti universitari fuori sede, c’era anche il clan Agesci 110, altro gruppo che è punto di riferimento per gli scout provenienti da altre regioni e che studiano negli Atenei torinesi. L’Arcivescovo nella sua omelia, richiamando il progetto «Servire con lode», lanciato dalla pastorale universitaria diocesana in collaborazione con il Comune per accompagnare gli studenti che lo desiderano in esperienze di volontariato, ha invitato i giovani presenti a considerare parte del cammino di formazione culturale il tempo speso per gli altri. «Questa città - dove ci sono povertà anche giovanili di tanti vostri coetanei senza speranza per il futuro - ha bisogno di voi: non chiudetevi nel vostro mondo come vi ha spronati Papa Francesco durante la visita a Torino nel giugno dello scorso anno: cultura è anche accorgersi di cosa accade intorno a noi, dei bisogni di chi fa fatica, delle richieste di senso. Questa sensibilità, le esperienze di volontariato arricchiranno anche il vostro curriculum professionale. Ispiratevi ai santi come Madre Teresa di Calcutta che diceva: ‘ogni giorno varco le soglie dell’Università : sono i poveri i miei professori perché mi insegnano ad amare e a sperare».
Giovani
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