«Sviluppo economico ripartire dal locale»
I messaggio del Papa al Forum internazionale con la partecipazione di 120 paesi
Le parole di Papa Francesco hanno dato slancio e densità al Terzo Forum Mondiale dello Sviluppo Economico svoltosi a Torino. «Dio conceda lumi e ispirazioni a questo incontro» ha detto Bergoglio nel suo messaggio. Le chiavi di lettura di un evento internazionale che ha visto la partecipazione di oltre 2000 delegati da ogni parte del mondo, ministri, sindaci, rappresentanti istituzionali e soprattutto centinaia di protagonisti delle politiche mondiali di sviluppo economico locale sono state toccate dalle parole del Pontefice. Passaggio fondamentale nel suo messaggio, alla platea presente alla cerimonia di apertura, il «locale» inteso come la «strada maestra per un vero discernimento etico e per la creazione di economie e di imprese veramente libere: libere dalle ideologie, libere da manipolazioni politiche, e soprattutto libere dalla legge del profitto ad ogni costo e della perpetua espansione degli affari, per essere veramente al servizio di tutti e reintegrare gli esclusi nella vita sociale». Sostenibilità e glocal i temi cardine del discorso del Sindaco Piero Fassino. «Sostenibilità intesa come capacità di crescita, tutela dell’ambiente, tutela dell’alimentazione e della nutrizione, diritto alla formazione al sapere, tutela alla salute. La capacità di preservare le risorse naturali e garantire la loro riproduzione in modo da guardare al futuro del pianeta con la prospettiva e l’impegno di consegnarlo alle generazioni che si succederanno in condizioni vivibili e nel quale ciascuno abbia ampie opportunità».
Il Sindaco ha posto anche l’accento sul concetto di glocal, un neologismo che unisce la dimensione locale alla dimensione globale. «Cosa sarà della globalizzazione nel prossimo futuro dipenderà da quello che già oggi e nell’immediato futuro accadrà in ogni singolo territorio a livello locale e il destino e il profilo delle politiche di sviluppo globale dipenderanno dalla somma e dall’intreccio delle singole politiche locali».
Tante le storie e le peculiarità di ogni singolo territorio partecipante. Fortissima la presenza di rappresentanti del Sud America, dalla piccola delegazione brasiliana dello stato di Roraima ad una corposa rappresentanza proveniente da Cile e Colombia accompagnata dalla Dott.sa Claudia Ranaboldo, ricercatrice e coordinatrice del programma Rimisp (Centro Latino Americano per lo sviluppo rurale), un’organizzazione finalizzata alla realizzazione di processi di sviluppo territoriale rurale sulla base di beni e servizi con una precisa identità culturale in America Latina e nei Caraibi. Uno dei temi più forti del Cile, che richiama molto l’attenzione internazionale e che l’Indap (l’Istituto di Sviluppo Agrario dipendente dal Ministero delle Politiche Agricole Cileno) sta appoggiando, è la valorizzazione di un territorio specifico che si chiama Chiloé, nel sud del paese, quasi in Patagonia, dichiarato patrimonio agricolo dell’umanità e che è uno dei 7 siti pilota Sipam (sistemi ingegnosi di patrimonio agricolo dell’umanità).
Per avere un termine di paragone sulla sua entità, basti pensare che l’Italia sta cercando di entrare nel circuito di questi siti ma non ne ha ancora uno. La nutrita delegazione cilena, composta non solo da funzionari pubblici ma da agricoltori familiari, cooperativisti e sindaci, ognuno dei quali aveva delle storie molto importanti da raccontare dal punto di vista dell’agricoltura, ha trascorso un pre-forum sul territorio piemontese per incontrare realtà imprenditoriali e aziende locali nell’ottica di stabilire delle connessioni e degli scambi conoscitivi finalizzati a stabilire linee di cooperazione specifiche su un modello di sviluppo orizzontale. Durante il Forum, la delegazione cilena è stata protagonista di un panel in cui si sono discussi i temi delle dinamiche di identità territoriali e culturali per una valorizzazione del territorio e il potenziale di collegamento tra le aree rurali e urbane attraverso uno sviluppo territoriale.
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