Autonomia, parità scolastica e libertà di scelta educativa
L'appello del Consiglio nazional della scuola cattolica, parla mons. Mariano Crociata presidente della Commissione Cei per l'educazione cattolica

Il Consiglio nazionale della scuola cattolica auspica «autonomia, parità scolastica e libertà di scelta educativa». Questo mentre il Comune di Torino taglia i sussidi alle scuole paritarie, specie dell’infanzia, e il Movimento grillino prevede nel suo programma politico sostanziosi tagli alla scuola cattolica.
«Un sistema educativo costruito sui pilastri dell’autonomia delle istituzioni scolastiche e formative, della parità tra scuole statali e non statali e dell’effettiva libertà di scelta educativa delle famiglie, anche mediante l’istruzione e formazione professionale, può sostenere meglio il compito affidato a ogni struttura educativa». Forte di questa convinzione, il Consiglio della scuola cattolica – del quale un tempo fu presidente anche mons. Cesare Nosiglia, arcivescovo di Torino - richiama l’attenzione sul sistema scolastico «ancora incompiuto» e invita a fare i passi necessari affinché esso possa perseguire «la missione educativa che la società gli affida e che la legge gli riconosce».
In Italia la scuola conta 9 milioni di alunni: 7.800.000 nelle scuole statali, un milione nelle paritarie, 150.000 nei centri di formazione professionale. Le paritarie – il 70 per cento scuole dell’infanzia – si riducono progressivamente per una serie di ragioni: la più rilevante è l’ostacolo costituito dai costi che ricadono sulle famiglie. Per questo occorre dare piena attuazione alla legge 62 del 2000 e garantire la presenza delle paritarie che erogano un servizio pubblico e aperto a tutti.
Questo attuerebbe il principio di sussidiarietà sancito dalla Costituzione. La legge 62 sulle «scuole paritarie» - proposta da Luigi Berlinguer (diessino ex Pci), ministro dell’Istruzione del governo di Massimo D’Alema (diessino ex Pci) – fu varata il 10 marzo 2000. Sono passati: 17 anni; 4 presidenti della Repubblica (Oscar Luigi Scalfato, Carlo Azeglio Ciampi, Giorgio Napolitano, Sergio Mattarella); 10 governi (D’Alema, Amato, Berlusconi II e III, Prodi, Berlusconi IV, Monti, Letta, Renzi, Gentiloni) e la legge è incompiuta.
Per mons. Mariano Crociata – vescovo di Latina, presidente della Commissione Cei per l'educazione cattolica, la scuola e l'università e del Consiglio della scuola cattolica - la questione interessa «tutta la scuola» perché a beneficiare della paritaria «è tutto il sistema scolastico e l’intera società» ma ci sono radicati pregiudizi da superare. Intervistato da «Radio Vaticana», Crociata spiega che il documento «è frutto del lavoro di varie sigle e realtà che rappresentano mondi diversi per età, gestione e destinatari. Un’attenzione specifica va alla formazione professionale, spesso dimenticata o considerata un luogo formativo minore».
Il Consiglio invita il mondo politico a «colmare i vuoti legislativi» e auspica il superamento dei «punti di vista ideologici. Pesa l’equivoco su costi e benefici che impedisce di riconoscere i vantaggi economici che un sistema plurale arreca alla collettività». Si parla della scuola paritaria nella sua interezza e i diritti appartengono a tutti: «Se in Italia cresce la libertà di scelta educativa è una vittoria di tutti».
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