Il vescovo Pontier, il cardinale Marx. il cardinale Bagnasco e l'Imam di Nimes: "Uniti contro la barbarie"
Un coro si esecrazione nei confronti del brutale attacco terroristico. Le religioni si uniscano e condannino senza attenuanti chi sua la violenza e la morte contro uomini e donne
Il messaggio che arriva nel comunicato da monsignor Georges Pontier, presidente della conferenza episcopale francese e arcivescovo di Marsiglia, è molto chiaro: Uniamoci contro una barbarie senza precedenti”. In particolare, in un simile frangente i cristiani sono chiamati ad essere, più che mai, “artigiani di pace”. Pontier va ricordato è arcivescovo di Marsiglia, città multietnica e multireligiosa per eccellenza della Francia contemporanea: «Nella sua capitale, il nostro Paese è stato colpito da una serie di attentati di una barbarie senza precedenti» si legge nel testo diffuso dalla Chiesa d'oltralpe. «Con i cattolici francesi – prosegue il testo - esprimo il mio profondo dolore davanti a questa violenza estrema che ha tolto la vita a tante persone e ferite molte altre». Quindi monsignor Pontier prosegue affermando che: «il mio pensiero, e le mie preghiere vanno alle vittime, ai loro parenti, alle forze dell'ordine, agli operatori sanitari, e ai nostri governanti sui quali pesa un pesante responsabilità. In queste ore difficili noi abbiamo fiducia in loro».
Il comunicato si conclude con un appello ai credenti: «Invito i cattolici di Francia, in questa domenica in modo speciale, attraverso la preghiera, le loro parole e i loro atti a essere artigiani di pace, di unità e di testimonianza della speranza. Noi lo sappiamo, il male non avrà l'ultima parola». Già via twitter, poco tempo la diffusione della notizia degli attentati, il Segretario generale dei vescovi francesi, monsignor Oliveir Ribadeau Dumas, aveva dato voce alla Chiesa di Francia di fronte alla violenza messa in atto dai terroristi legati all'Isis: «Resteremo uniti davanti a coloro che vogliono farci paura e rompere la nostra resistenza. L’orrore ci colpisce tutti. Proviamo compassione per tutte le vittime. La nostra preghiera sale verso Dio con forza».
Dalla Germania arriva poi una dichiarazione congiunte del presidente della Conferenza episcopale tedesca, il cardinale Reinhard Marx, e del presidente del Consiglio della Chiesa protestante, il vescovo Heinrich Bedford-Strohm, «Siamo profondamente scioccati dalla ondata odiosa di violenza a Parigi. In queste ore inviamo le nostre condoglianze ai parenti delle vittime. Quando le parole sui fatti incredibili non si trovano, quello per noi cristiani è il tempo di pregare. Preghiamo per le vittime». Quindi si precisa come gli attentati nella capitale francese siano «in ultima analisi un attacco a tutti i popoli e all’Europa. Come cristiani in questi tempi dobbiamo restare uniti insieme con le altre religioni e filosofie, nonostante il terrore».
In Italia il cardinale Bagnasco, presidente della Conferenza Epicopale italiana, in una intervista all'Ansa ha dichiarato: "Non c'è una guerra di religione in Europa. C'è però un disegno violento e brutale i cui scopi non sono chiari. Inoltre vorrei che il mondo musulmano si dissociasse a voce altra per una condanna decisa del terrorismo, anche se sebra difficile unificare tutte le voci. Come difendersi dunque? "Aumentando la vigilanza e i controlli, ma occorre anche che il mondo intero isoli il terrorismo tagliando con lui ogni tipo di rapporto sia politico che economico".
Infine Asianews riporta una dichiarazione di Hocine Drouiche, imam di Nîmes e vice-presidente del Consiglio degli imam di Francia, rilasciata dopo la strage di Parigi: Noi condanniamo con forza questi attacchi criminali. Per gli imam di Francia l’islam è la religione della fraternità, dell’apertura, del rispetto. I musulmani vivono in dignità in Francia, in Italia, in Gran Bretagna e in tutte le nazioni europee. Questo attacco non può essere fatto in nome dell’islam, che significa vita e speranza e non morte e odio. Oggi non è solo la Francia ad essere attaccata e colpita, ma tutta l’umanità. Noi condanniamo questa violenza come cittadini francesi, ma anche come musulmani perché questo attentato è stato compiuto nel nome della nostra religione. Tutti i musulmani sono invitati a condannare questi attacchi, con dimostrazioni e dichiarazioni, per non lasciare l’islam come un ostaggio nelle mani di ignoranti ed estremisti. Il paradosso della nostra comunità islamica in Europa è che non vi è una reale volontà di dialogo e di apertura. Noi parliamo di tolleranza e di perdono, ma in realtà abbiamo paura del dialogo con gli altri. Allo stesso tempo, pensiamo che l’islam sia l’unica vera religione nel mondo. Gli altri sono miscredenti. Questa idea può produrre orgoglio e arroganza nel mondo islamico. Invece, modestia e rispetto per gli altri sono due pilastri della moralità islamica".
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