Fedi e religioni insieme per la vita a Torino
Lunedì 1 gennaio 2018 chiamiamo tutte le comunità religiose a riunirsi in preghiera per la pace e per la vita nei luoghi di culto di ciascuna. Alle ore 18 ci sarà un incontro comune all’Arsenale della Pace di Torino, in piazza Borgo Dora 61, con la presenza delle istituzioni civili di Torino e del Piemonte.
Due anni e mezzo fa si formò a Torino un movimento spontaneo per testimoniare la solidarietà con le vittime della violenza in atto in varie parti del mondo, soprattutto di quella che si ammanta di motivazioni religiose. Il nome adottato fu Noi siamo con voi. Cioè siamo con le vittime, il cui sangue ha un valore di verità inconfutabile.
Nel movimento si riconobbero le diverse confessioni religiose. Ciascuna dichiarava a se stessa e alle altre che nulla avrebbe giustificato la persecuzione delle minoranze e le sofferenze inflitte a innocenti. Che il torto verso chiunque sarebbe stato riconosciuto come ferita alla comune umanità.
Nessuno ignorava che le vicende in corso si inserivano in ciò che papa Francesco aveva chiamato “guerra mondiale a pezzi”, cioè un conflitto globale in gran parte occulto per la redistribuzione dei poteri, che usa tra i suoi mezzi l’odio religioso e l’antagonismo tra le civiltà. Tanto più importante è che le religioni assumano una comune e ferma posizione al riguardo.
Un anno fa il precipitare dello scontro geopolitico fece temere un confronto sempre più diretto tra le maggiori potenze militari. Per la prima volta dopo la fine della Guerra Fredda non si escludeva l’uso delle armi nucleari. Il mondo sembrava scivolare verso scenari terrificanti senza che la coscienza collettiva potesse elaborarlo.
Per questo il primo gennaio di quest’anno Noi siamo con voi eveva convocato a Torino una giornata di preghiera. Le diverse comunità religiose hanno pregato separatamente, ciascuna nei suoi luoghi e nei suoi modi, poi si sono riunite all’Arsenale della Pace per un incontro comune.
Dato il segno che quella giornata ha lasciato, si è deciso di replicarla. Il primo gennaio del 2018 viene indetta una nuova giornata di preghiera con la parola d’ordine Noi siamo con la vita.
Noi siamo con la vita perché la vita è minacciata sotto ogni aspetto.
Lo è in primo luogo dagli armamenti, soprattutto nucleari, che mettono materialmente in discussione la sopravvivenza sulla terra. Altrettanto si può dire per il saccheggio indiscriminato dell’ambiente.
Lo è però anche dalla crisi valoriale che travaglia le nostre società. Una civiltà così potente sul piano materiale, ma così inconsistente su quello morale, rischia di non avere futuro.
Le religioni sono oggi chiamate a un grande sforzo. Ciascuna è portatrice di un messaggio di salvezza che è prezioso per l’umanità intera. Ma proprio per questo a nessuna è lecito vedere nell’altra il male. Ciò che tutti abbiamo da combattere sta piuttosto nelle forze distruttive che sono in atto, la cui radice è nel cuore dell’uomo stesso.
Noi siamo con la vita perché la vita non è solo un fatto biologico, ed è tanto più minacciata se viene intesa come tale.
Le persone di fede avvertono che la vita è innanzitutto spirituale, e la custodiscono anche per chi non ne è consapevole.
Con rispetto per ogni altra convinzione, ma al tempo stesso con fermezza, poniamo al servizio di tutti la nostra preghiera e i nostri atti.
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