Banca Etica l’altro risparmio anche a Torino

I risultati dell'Assemblea tenutasi a Torino, raggiunto un miliardo e 227 milioni di raccolta, i finanziamenti accordati hanno superato i 970 milioni

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Banca Etica l’altro risparmio anche a Torino

Banca Etica riparte da Torino con nuovi stimoli e un nuovo impegno. Sabato scorso presso la sede del Gruppo Abele si è riunita l’assemblea annuale dei soci di Banca Popolare Etica. La riunione si è svolta in collegamento streaming con Santiago de Compostella dove erano riuniti i soci spagnoli. Dal 2014 a Bilbao opera la prima filiale di Fiare Banca Etica, succursale di Banca Popolare Etica in Spagna. Hanno partecipato fisicamente o per delega 1.060 persone (720 in Italia e 340 in Spagna). 683 persone socie hanno votato online e 290 soci hanno seguito l'assemblea via web. Prima dell’avvio dei lavori è stato osservato un minuto di silenzio in memoria dei migranti scomparsi in mare e in segno di solidarietà con le ong che li soccorrono. Durante i lavori il presidente Ugo Biggieri ha presentato i risultati economici conseguiti dall’istituto.

Il 2016 si è chiuso con utili in crescita e pari a 4 milioni e 318 mila euro. Sopra i 6 milioni l’utile del bilancio consolidato con la controllata Etica sgr (che si occupa del collocamento dei prodotti finanziari). La raccolta di risparmio ha raggiunto 1 miliardo e 227 milioni di euro (+15% rispetto al 2015) e i finanziamenti accordati hanno superano i 970 milioni, con una crescita di 125 milioni (+12% rispetto al 2015). Quasi 9 mila progetti sono stati sostenuti nei principali ambiti di intervento: legalità, cooperazione sociale, cooperazione internazionale, ambiente, cultura e società civile, nuova economia. Le sofferenze nette (finanziamenti non restituiti) sono contenuti all’1% degli impieghi, contro una media del settore bancario pari al 4,80%. Biggeri ha così presentato il procedimento per elaborare il piano strategico di Banca Etica per il triennio 2018-2020. In particolare è stato illustrato il processo partecipativo in corso che mira a raccogliere idee e proposte dei soci e delle socie. Al termine dell’assemblea i soci presenti si sono riuniti a gruppi per discutere sui cambiamenti che interesseranno Banca Etica. «Dal 1999, anno di fondazione -  spiega  Franco Napoli, presidente del Gruppo Iniziative Territoriale di Torino (che raduna i soci di Banca Etica) - è profondamente cambiata la società italiana ed allo stesso modo i nostri soci». Se nei primi soci era fortissima la tensione ideale, oggi molti utenti scelgono Banca Etica per ragioni più pragmatiche (solidità degli investimenti piuttosto che possibilità concrete di ottenere prestiti). Al tempo stesso è molto cambiata anche la struttura bancaria. Ad una sempre maggiore digitalizzazione delle operazioni si accompagna una normativa sempre più stringente e complicata. «Banca Etica – continua Napoli – è nata con l’intento coniugare i suoi valori etici a principi di efficienza ed efficacia per garantire buoni servizi alla clientela».

A differenza di altre forme di risparmio solidale Banca Etica è un normale istituto di credito tenuto a garantire ai suoi soci e clienti una remunerazione del proprio capitale. «Oggi siamo  chiamati a delineare quella che sarà la nuova struttura sia in termini di presenza sul territorio che di modalità organizzative». In questi anni la partecipazione dei soci alla vita dell’istituto non è stato qualcosa di accessorio, ma di fondamentale. Per questo il piano di definizione della struttura di Banca Etica nei prossimi anni non potrà prescindere da un loro coinvolgimento. Anche se il momento deliberativo sarà affidato al consiglio di amministrazione ed alla direzione generale. «Un confronto indispensabile – conclude Napoli - se vogliamo arrivare ad una cittadinanza attiva sul tema della finanza».

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