Dopo Parigi: cos'è oggi Al-Qaeda?
Gli attentatori del 7 gennaio scorso nella capitale francese inneggiavano all’organizzazione terroristica: come è cambiata nel corso degli anni
Gli attentatori del 7 gennaio a Parigi inneggiavano, secondo testimoni oculari, ad al-Qaeda. Ogni volta che si pensa che quest’organizzazione sia finita, sembra che in qualche modo risalti fuori, e certo si è trasformata più volte durante la sua storia. Possiamo anzi parlare di tre incarnazioni diverse.
Il movimento classico
Al-Qaeda in arabo significa «la base» e all’origine è appunto questo: una base di dati, con i nomi di tutti gli attivisti musulmani accorsi in Afghanistan a combattere contro l’invasore sovietico. L’idea è di un professore palestinese, Abdullah Azzam, docente universitario in Arabia Saudita, dove ha come allievo un giovane miliardario desideroso di menare le mani, Osama Bin Laden. Insieme, Azzam e Bin Laden combattono in Afghanistan, ed è probabile che sia il secondo a fare uccidere il primo nel 1989 per impadronirsi della banca dati, reclutare un buon numero di veterani della guerra afghana e trasformare al-Qaeda in un movimento terroristico internazionale.
Un network in franchising
Ma nel frattempo la capacità di Bin Laden, di Zawahiri e dei loro principali collaboratori di dirigere un’organizzazione terroristica di tipo classico è stata disarticolata. Nasce così «al-Qaeda 2», un network che opera secondo il principio del franchising. Gruppi autonomi, non creati da al-Qaeda, progettano gli attentati “ispirati” dai documenti di Bin Laden e Zawahiri. Quindi si rivolgono alla «cupola» di al-Qaeda per suggerimenti, armi, denaro, talora addestramento. Infine, eseguono gli attentati autonomamente.
L’idea di una «al-Qaeda 3»
Zarqawi ha però diffuso l’idea che si possa e si debba passare a una «al-Qaeda 3», che non si limiti agli attentati ma controlli veri e propri staterelli ultra-fondamentalisti. Le «primavere arabe», non organizzate da al-Qaeda, che anzi all’inizio ne viene sorpresa, creano una serie di situazioni caotiche di cui approfittano sia al-Qaeda sia i suoi dissidenti “eretici” legati alla memoria di Zarqawi per costruire «emirati» che funzionano come Stati con un’amministrazione, una polizia, scuole, ospedali.
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