Dar Al Islam, la rivista in lingua francese di Daesh: l'odio e la violenza come orizzonti
Uno strumento pericoloso per diffondere odio e assoldare nuovi proseliti

Attraverso la rivista “Dar Al Islam” pubblicata in lingua francese, il sedicente Stato islamico si insinua sempre di più tra noi, usando la nostra lingua, osservandoci da vicino e alimentando odio e disprezzo.
Si diffonde tramite il web, scavalcando indisturbato gli account mail, penetrando nelle case e nei luoghi di lavoro. La rivista si avvale del fatto che Daesh abbia la capacità di inviare ogni giorno 30/40 mila tweet, in cui sono allegati i link relativi, che arrivano a tutti coloro che seguono Daesh e non solo.
I primi numeri risalenti al 2014 erano artigianali, oggi, si sono evoluti sia dal punto di vista grafico che di contenuto. Il numero 10 si apre con il titolo di copertina “Game Over”, che rimanda all’articolo principale in cui l’autore anonimo decreta la sconfitta della Francia e elogia i soldati del Califfato. Vi è poi un editoriale a firma di Abballa Larossi, colui che il 13 giugno scorso ha accoltellato a morte una coppia di poliziotti nella periferia di Parigi, in cui si legge la trascrizione del video che il ragazzo ha registrato dopo l’esecuzione. Viene anche data la parola alle donne. Vi è infatti un “Messaggio alle donne del Califfato”, in cui interviene la moglie di un “guerriero” per raccontare il viaggio per arrivare in Siria dalla Francia e la seguente eroica morte del marito, fattosi esplodere davanti ad una prigione di al-Barakah.
Si legge inoltre un’intera pagina dedicata agli “apostati”, che vengono schedati e successivamente accusati di meritare un giudizio legale per apostasia. Nella parte finale vi sono poi le “rubriche”, come quella a puntate sulla “sicurezza informatica”. In essa vengono fornite informazioni sui numerosi browser da installare per criptare interamente il telefono. Si conclude con una serie di nuove notizie relative alla guerra e ai nuovi sanguinosi successi.
Il luogo in cui viene stampato il giornale è un mistero, come i suoi autori. Secondo il sociologo francese, esperto del mondo musulmano, Omero Marongiu-Perria, la rivista viene scritta da francesi che usano il francese come lingua madre, in quanto sono estremamente informati su tutte le informazioni d’attualità della Francia. Importanti per il sociologo sono i riferimenti che rimandano all’Islam classico che emergono dalla rivista. Ci si trova davanti a persone formate che danno tutte le referenze alle loro argomentazioni. E per combattere Daesh, secondo lo studioso, è necessario vi sia una rottura netta con queste referenze. Bisogna perciò avere un’altra esegesi del Corano e testi che spiegano come vivere l’islam nel mondo contemporaneo.
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