Cristiani di Siria non fuggite
Un appello dal patriarca Gregorios III alle comunità del paese in ginocchio per la guerra civile

“Il futuro della Chiesa in Siria è a rischio” così dice il patriarca di Damasco. Le stragi e le minacce che bussano ogni giorno alle porte delle case della minoranza religiosa spingono molti giovani cristiani a cercare un futuro migliore all’estero. Da due quartieri cristiani di Damasco partono pullman con a bordo venti o trenta ragazzi e adolescenti che si imbarcano a Beirut alla volta della Turchia e dell’Europa, in un viaggio che può costar loro la vita. Molti degli scontri più feroci avvengono in città dove la comunità cristiana è maggiormente presente, quali Homs e Aleppo.
Secondo il patriarcato sarebbero almeno 450mila i cristiani sfollati in Siria o rifugiati all’estero. Il disperato appello è a non scappare, a non abbandonare una terra per sempre. Gregorios III ricorda come in passato la loro comunità abbia saputo resistere e sopravvivere alla persecuzione. In nome di quelle vite sacrificate per un futuro migliore, in nome di quelle chiese distrutte, in nome di quel Dio rinnegato, Aiuto alla Chiesa che Soffre ha donato oltre 7 milioni di euro a sostegno dei cristiani siriani e si è dato il via a 22 progetti per sostenere la popolazione cristiana in tutta la Siria.
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