Piemonte, imprese: 2015 da dimenticare
Il 2015 per l’area torinese si è chiuso con 2 mila 189 imprese in meno rispetto al 2014. Sono i risultati emersi dall'indagine presentata dalla Camera di commercio sulla natimortalità imprenditoriale nella provincia di Torino
Il 2015 per l’area torinese si è chiuso con un totale di 225 mila 019 imprese attive, 2 mila 189 in meno rispetto al 2014, valore simile a quello registrato nel 2004 (225 mila 778 mila). Nonostante il calo, dopo 3 anni il 2015 ha però registrato un tasso di crescita leggermente positivo (+0,02%), migliore di quello piemontese (-0,11%) ma ancora di gran lunga inferiore a quello italiano (+0,75%).
Sono i risultati emersi dalla consueta indagine presentata il 7 marzo dalla Camera di commercio sulla natimortalità imprenditoriale in provincia di Torino, studio che fa il punto sull’andamento delle aperture e delle chiusure di attività nei diversi settori economici. «I risultati 2015, pur non indicando ancora una svolta decisiva, mostrano finalmente qualche primo motivo di ottimismo per il futuro - ha evidenziato Vincenzo Ilotte, presidente dell’Ente camerale - con un calo netto delle chiusure e un lento riavvio delle aperture. Dai dati emerge una criticità sulla quale riteniamo di poter agire: si tratta del tasso di sopravvivenza imprenditoriale torinese, che è pari all’86,6%, ovvero 14 imprese su 100 chiudono ad un solo anno dall’apertura.
Questa fragilità imprenditoriale, proprio in fase di avvio, deve essere contrastata con forza: come Camera di commercio offriamo numerosi servizi di formazione e consulenza gratuiti, soprattutto nella fase iniziale di elaborazione del progetto imprenditoriale, per valutarne da subito solidità e prospettive. Inoltre, poiché molte opportunità spesso non sono conosciute, abbiamo appena avviato un progetto di accoglienza per tutti i neoimprenditori iscritti al Registro imprese, finalizzato proprio ad illustrare tutta la gamma dei servizi a loro disposizione”. In sintesi, il 2015 rispetto al 2014 ha visto diminuire le chiusure (14 mila 264, dato più basso degli ultimi 11 anni), e crescere le aperture (14 mila 308, erano 13 mila 992 nel 2014).
L’ aumentata propensione all’attività di impresa può leggersi anche rapportandola all’intera popolazione: nel 2015 è nata 1 impresa ogni 100 abitanti in età lavorativa. Torino, poi, è al trentesimo posto per tasso di natalità imprenditoriale tra le province italiane (nel 2014 era al trentasettesimo posto). Per oltre il 90%, tuttavia, si tratta di piccole realtà con meno di 5 addetti. Le imprese individuali (il 54% del totale) restano la forma giuridica preferita in fase di nuova iscrizione: ogni 10 nuove imprese, 7 sono individuali. Come già osservato negli anni precedenti, anche nel 2015 gli unici settori a crescere sono il turismo (+0,6%) e soprattutto i servizi alla persona (+2%), mentre sono nuovamente in calo commercio (-1,5%), l’industria manifatturiera (-1,6%), l’agricoltura (-1,7%) e le costruzioni (-2%). Sostanzialmente stabili (+0,1%) i servizi alle imprese, che soli però valgono un quarto del tessuto imprenditoriale torinese.
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