La Piazza dei Mestieri con i ragazzi a rischio
Firmato l'accordo fra il Tribunale dei Minori e la fondazione Piazza dei Mestieri: partiranno nuovi corsi di formazione professionale per i ragazzi a rischio
GUARDA LA FOTO GALLERY - Con la firma di un protocollo d’intesa fra la Procura della Re-pubblica presso il Tribunale dei Minorenni e la «Piazza dei Mi-stieri» si è aperto lunedì 29 set-tembre un nuovo filone d’impegno da parte di questa cittadella della formazione professionale nel quartiere San Donato, che sta celebrando il suo primo decennale di attività. L’accordo che apre i percorsi formativi della «Piazza» anche ai ragazzi seguiti dalla Procura e dai servizi sociali è stato presentato nell’ambito di una delle prime serate organizzate in questi giorni per festeggiare i 10 anni. Tema dell’incontro di lunedì scorso: «Reti territoriali per l’educazione dei giovani», a ribadire come il successo e la sfida della Fondazione Piazza dei Mestieri stia nell’operare in rete con il territorio, in dialogo con fondazioni e realtà a vario titolo impegnate con i giovani per garantire non solo la formazione professionale dei ragazzi, ma anche la loro realizzazione e crescita umana, la valorizzazione dei talenti di ciascuno.
«Il protocollo che oggi abbiamo firmato – ha spiegato Anna Maria Baldelli procuratore capo della Procura Minorile – ufficializza un rapporto di collaborazione che già informalmente esisteva con la Piazza, individuata sul territorio come una realtà dove si può realizzare quello che è il nostro obiettivo, cioè trasformare, con i supporto dei servizi sociali, il reato commesso in un’opportunità. Molti dei ragazzi di cui ci occupiamo provengono da esperienze scolastiche negative; qui riteniamo che i giovani si possano rimettere in gioco, possano trovare quell’attenzione alla persona, quella fiducia che è un elemento strategico per la loro crescita e noi in cambio possiamo offrire un contributo formativo, possiamo cooperare nella formazione alla legalità, possiamo mettere a disposizione la nostra esperienza nel campo della prevenzione del disagio».
Scambio, confronto, collabora-zione, attenzione al singolo, rete… queste parole sono state pronunciate più volte nel corso della serata, a partire dalle stesse testimonianze dei giovani in un video proiettato in apertura dell’incontro. «Questa scuola ti fa cambiare» ha spiegato Simone; «ho capito che volevo fare il cuoco e ora ho realizzato questo desiderio» aggiunge Aka Frank. E via via una sequenza di volti sorridenti e di espressioni soddisfatte per descrivere l’esperienza alla Piazza che con i corsi per acconciatori, per panificatori, operatori della ristorazione, con numerosi percorsi formativi per ragazzi e giovani in dieci anniha coinvolto e accompagnato al lavoro oltre tre mila persone.
«Ecco – ha sottolineato Anna Maria Poggi, presidente della Fondazione per la Scuola della Compagnia di San Paolo che ha ricordato la collaborazione con la Piazza per il contrasto alla di-spersione scolastica – qui si coglie come i ragazzi alla Piazza scoprano o riscoprano le motivazioni per impegnarsi con entusiasmo nel proprio percorso formativo e questo è il primo antidoto contro la dispersione scolastica. Il ragazzo che percepisce la scuola come una realtà che si interessa di lui, che parla il suo linguaggio, che soddisfa i suoi desideri è un ragazzo che non abbandona». Un ragazzo che non vive quell’esperienza «tremenda della dispersione scolastica – ha aggiunto Gian Maria Gros Pietro, presidente del Consiglio di gestione di Intesa Sanpaolo – è una persona che sfuggirà più facilmente alla microcriminalità, alla piaga del lavoro nero, a quell’area grigia della sottooccupazione».
Infine ancora un richiamo su quell’attenzione alla persona che caratterizza il piano formativo della Piazza è stato formulato da parte del presidente della Regione Sergio Chiamparino, che ri-collegandosi ai temi affrontati nell’Agorà del Sociale di sabato 27 settembre (vedi altro servizio a pagina 4) ha ribadito come sia importante puntare su ogni singola persona. Il singolo che «non deve restare isolato», e qui è emerso un altro punto di forza della Piazza messo in evidenza da Luca Remmert, presidente della Compagnia di San Paolo: «questo non è un luogo dove il sapere cala dall’alto, ma dove si intercetta,si orienta, si mette in rete».
«La Piazza - ha concluso il pre-sidente della Fondazione Piazza dei Mestieri Dario Odifreddi in 10 anni è cambiata e cresciuta – ma non è una realtà isolata, si inserisce in un territorio, in una ricca tradizione di formazione professionale, è parte di una rete che guardando al futuro vogliamo continuare ad alimentare e rafforzare. Il protocollo con la Procura è proprio un segno di questo, di un’attenzione ai ragazzi che porti ciascuno a scoprire la bellezza della propria persona, con i sui talenti e con i suoi sogni».
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