Ieri e oggi, lo stesso dolore l'Armenia di Antonia Arslan

La scrittrice ha portato al Sermig di Torino la sua esperienza tra disperazione e speranza

Parole chiave: armenia (8), letteratura (9), sermig (23), torino (730)
Ieri e oggi, lo stesso dolore l'Armenia di Antonia Arslan

 

La storia è maestra se trova allievi, ma oggi la storia si ripete e sembra non aver insegnato nulla. Il racconto del genocidio degli Armeni all'Arsenale della Pace di Torino arriva dal passato. Eppure è sofferenza che continua. Il dramma di ieri è il primo sterminio di massa del '900: la cancellazione di gran parte delle popolazioni cristiane che abitavano l'Anatolia profonda. Armeni, prima di tutto, ma anche assiri, siriaci, cattolici. Spariti completamente, insieme a lingua, cultura, testimonianze storiche, nel nome di un nazionalismo cieco e assurdo. A dare voce alla sofferenza di un popolo è stata Antonia Arslan, ex docente di Letteratura italiana all'Università di Padova e scrittrice. Conosciuta per uno dei romanzi più intensi sulla tragedia del 1915: “La masseria delle allodole”, diventato anche un film dei fratelli Taviani. Il dolore privato del nonno della Arslan, unico sopravvissuto della famiglia, diventa subito dolore pubblico, perché la scomparsa di oltre un milione di uomini, donne e bambini nella primavera-estate di un secolo fa per mano dei turchi e dei curdi, possa essere un monito. Purtroppo non è così: la persecuzione delle minoranze cristiane e yazide di Siria e Iraq da parte dell'Isis richiama sotto certi aspetti la ferocia e le modalità di quella tragedia. Come la fuga verso il niente.

“Ciò che oggi è ancora sottovalutato – ha detto la Arslan - è che in un popolo costretto ad una diaspora così terribile per la quale non esiste ritorno, si tramanda di generazione in generazione un senso di isolamento, un senso di nostalgia vaga per qualcosa che non ti sarà più dato, che qualche volta diventa un’aspirazione verso quella patria perduta, che diventa una patria celeste. Le minoranze vivono una forte paura dell’esterno e questa paura si esprime in una grande sensazione di perdita, di isolamento, in una ricerca continua di un luogo dove sentirsi a casa, del suono di una patria perduta e dove non si tornerà mai più”. Per questo è importante ricordare, con una sfumatura in più che chiama in causa il mistero dell'uomo. “Non ha senso dire ‘facciamo memoria perché non succeda mai più’: questa è pura retorica. Invece, - dice Antonia Arslan - dobbiamo cercare di capire perché è successo e ciascuno di noi deve impegnarsi per non ripeterlo… Non bisogna pensare ‘io non lo farei mai’, perché in ognuno di noi c'é il massimo del bene e il massimo del male. Ognuno di noi è capace di tutto. Il bene e il male dipendono sempre da una scelta individuale. Ognuno deve mettersi davanti a se stesso e guardarsi. Perché ogni giorno è una scelta tra il bene e il male”.

Sono le piccole storie che fanno la Storia, sono le piccole scelte che determinano le grandi scelte. Non esiste altra strada: ognuno è responsabile del bene e del male che compie. “Se coltivo la paura e la voglia di vendetta, sarà ancora e sempre genocidio, ancora e sempre guerra. La pace dipende anche da me”.

Tutti i diritti riservati

Mondo

archivio notizie

19/10/2017

Cristiani sempre più perseguitati, il rapporto di "Aiuto alla Chiesa che soffre" 2015-2017

«Perseguitati e dimenticati» è il titolo del rapporto «sui cristiani oppressi per la loro fede tra il 2015 e il 2017» di Aiuto alla Chiesa che soffre: sempre peggiore la situazione. Lo studio è frutto di ricerche sul campo in 13 Paesi: Cina, India, Iraq, Pakistan, Siria, Sudan, Turchia, Egitto, Eritrea, Iran, Nigeria, Arabia Saudita e Corea del Nord 

24/03/2017

Nel 2016 uccisi nel mondo 28 missionari

XXV Giornata dei missionari martiri, 24 marzo 2017 - nell'anniversario dell'assassinio di mons. Romero la preghiera per la pace per laici e consacrati ammazzati in terra di missione 

09/02/2017

La svolta autoritaria del "sultano" Erdogan

La complessa situazione dello Stato che unisce il mondo arabo e islamico con l'Occidente

04/01/2017

Congo, la Chiesa strappa l’accordo: elezioni nel 2017

Cosa succede nel cuore dell'Africa