All’Onu per difendere la libertà religiosa e altri diritti umani
Giovedì 28 aprile all’Onu. L’iniziativa della Missione permanente della Santa Sede, CitizensGo, MasLibres e “In difesa dei cristiani”.
“Scrivo a Lei, Signor Segretario Generale, e metto davanti a lei le lacrime, le sofferenze e le grida accorate di disperazione dei Cristiani e di altre minoranze religiose dell’amata terra dell'Iraq. Nel rinnovare il mio appello urgente alla comunità internazionale ad intervenire per porre fine alla tragedia umanitaria in corso, incoraggio tutti gli organi competenti delle Nazioni Unite, in particolare quelli responsabili per la sicurezza, la pace, il diritto umanitario e l'assistenza ai rifugiati, a continuare i loro sforzi in conformità con il Preambolo e gli Articoli pertinenti della Carta delle Nazioni Unite”. E’ il testo del messaggio inviato da Papa Francesco al Segretario Generale dell’Onu Ban Ki-Moon.
Giovedì 28 aprile, la Missione permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite, insieme a CitizensGo, MasLibres e “In difesa dei cristiani”, ospiterà un evento dedicato alla difesa del diritto alla libertà religiosa (Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, art. 18), ascoltando le testimonianze di prima mano delle atrocità sofferte da chi vi è impegnato, al fine di mobilitare la comunità internazionale per “fare tutto il possibile”, citando Papa Francesco, “per fermare e prevenire ulteriori violenze sistematiche”.
La conferenza si svolgerà dalle 10.00 alle 13.00 presso la “Ecosoc Chambre” nella sede dell’Onu a New York. L’evento sarà caratterizzato da tre panel di discussione: uno sulla protezione delle vittime di persecuzioni e la promozione della libertà religiosa in tutto il mondo; il secondo con vittime e testimoni oculari di atrocità di massa contro i cristiani e le altre minoranze religiose compiute da Isis in Siria e in Iraq e dalla Boko Haram in Nigeria; e un terzo presenterà in dettaglio le sofferenze e gli abusi sessuali subiti da parte delle donne e delle ragazze Yezide cristiane nel Medio Oriente.
Interverranno, tra gli altri: l’arcivescovo Bernardito Auza, Osservatore permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite; Ufuk Gokcen, Osservatore permanente dell’Organizzazione per la cooperazione islamica alle Nazioni Unite; Joseph Danlami Bagobiri, vescovo di Kafanchan, Nigeria; Carl e Marsha Muller, genitori di Kayla Mueller, giovane operatore umanitario rapito e ucciso dall’Isis in Siria; Douglas Al Bazi, sacerdote caldeo cattolico rapito dall’Isis; suor María de Guadalupe, missionaria in Siria; Samia Sleman Kamal, donna Yezida rapita dall’Isis.
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