La malinconia di un dottore

IL MEDICO DI CAMPAGNA (Francia, 2016)

Regia: Thomas Lilti

Con Marianne Denincourt, François Cluzet, Guy Faucher.

Parole chiave: film (67), francia (38), medico (2), cinema (39), critica (16)
La malinconia di un dottore

“Il medico di campagna” è una commedia francese semplice e malinconica, arricchita da qualche tocco lieve e gentile di ironia. Autore e regista è Thomas Lilti, medico lui stesso che, facendo leva sulla sua esperienza, può a ragione riflettere e far riflettere sulla medicina, sul ruolo del medico, su ciò che potrebbe e dovrebbe essere.

Il film è ambientato a Chaussy, piccolo centro della Val d’Oise al confine con la Normandia, con circa settecento abitanti. Jean Pierre Werner è il medico condotto, “il medico di campagna” del titolo, il medico che da trent’anni si prende cura di tutti, non ha solo l’ambulatorio, ogni giorno da sempre, con qualunque tempo, a qualunque ora va a visitare i suoi pazienti, conosce tutto di tutti, i rapporti con molti pazienti sono amicizie consolidate e basate sulla fiducia totale che ripongono in lui.

Jean Pierre è sempre disponibile, sa ascoltare, parla con i suoi pazienti, li cura con coscienza, vuole vederli risanati o comunque vuole risparmiare sofferenze inutili. In breve: è instancabile e indispensabile alla sua comunità. Però un giorno a Jean Pierre viene diagnosticato un cancro al cervello ed è costretto ad accettare un aiuto, a passare le consegne prima che l’aggravarsi lo costringa a essere fermo.

Nathalie Delezia è il nuovo medico: ex infermiera, sopporta ogni bizzarria di Jean Pierre, ogni piccola ritrosia, comprende quanto lui non voglia condividere esperienza e pazienti, il suo lavoro la ragione della sua vita. Tuttavia il rapporto tra i due diventa progressivamente più stretto, Nathalie agisce come Jean Pierre e conquista la fiducia di tutti, diventa un aiuto irrinunciabile.

Il vecchio e malato medico condotto rinuncia all’ostilità, riprende a sorridere e a stare meglio, sa di poter contare su Nathalie, finalmente si intravede un futuro sereno e di speranza.

Un film ben diretto e meglio interpretato, un trionfo di sentimenti, un ritratto di medici che chiunque vorrebbe avere. Da vedere e meditare.

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