Musulmani alla Sindone all'insegna della pace e del dialogo

Tra i primi prenotati alla Sindone, lunedì 20 aprile, un gruppo di musulmani torinesi, con il presidente della Lega Imam e predicatori delle Moschee in Italia, Mohamed Bahreddine,  e il portavoce del Centro Interculturale Mecca, Amir Younes, accompagnati da don Tino Negri direttore del Centro Peirone per il dialogo islamo-cristiano.

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Musulmani alla Sindone all'insegna della pace e del dialogo

Un messaggio di pace, di dialogo e accoglienza. Ecco che la Sindone, rimando per i cristiani alla Passione, già nel primo giorno vero e proprio di Ostensione dopo la domenica di inaugurazione, diventa come negli auspici del custode mons. Nosiglia, occasione di confronto e arricchimento interreligioso. Nel pomeriggio di lunedì 20 aprile infatti si è tentua la visita al Telo di un gruppo di musulmani torinesi, con il presidente della Lega Imam e predicatori delle Moschee in Italia, Mohamed Bahreddine, il portavoce del Centro Interculturale Mecca, Amir Younes, il vicecepresidente dello stesso centro, Moahamed Souhami, e Hakim Mustafam imam della moschea El medina, accompagnati da don Tino Negri direttore del Centro Peirone per il dialogo islamo-cristiano.

«Anche nelle nostre feste  - ha sottolineato Bahreddine - ci sono sempre rappresentanti della Chiesa locale e per questo abbiamo deciso di venire qui alla Sindone. Per dare un segnale dire che siamo tutti fratelli e che siamo cittadini di questo Paese e di questa città».

Un segnale di vicinanza subito raccolto ai tornelli di ingresso con uno scambio fraterno di saluti tra un volontario giordano, Abdalla Jead, cristiano, alla sua prima esperienza con la «giacchetta viola», in Italia da 35 anni, che in arabo ha fornito alcune indicazioni al gruppo.

Don Tino Negri ha spiegato all'inizio del percorso il significato della Sindone offrendo «quelle informazioni - hanno sottolineato gli imam - importanti per il dialogo. Perchè conoscere è alla base del rispetto». «Oggi abbiamo imparato qualcosa di più - ha aggiunto Younes - e questo per noi è stato favoloso, abbiamo bisogno tutti di vedere questo modo di manifestare il segno religioso. È stato incrediblie vedere la commozione delle persone».

«C'èm qualcosa davvero che tocca il cuore qui  - ha concluso Amir Younes- e auguro che questo pellegrinaggio possa essere per tante persone occasione di pace e rilfessione».

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