Francesco: "Giovani siete la nostra speranza per dire basta ad un mondo crudele"
Il messaggio del pontefice per la Domenica delle Palme 2017, Giornata mondiale della gioventù, il 9 aprile
«Con il vostro coraggio potete rendere il mondo meno crudele e più umano». Per la 32ª Giornata mondiale della gioventù che si celebra nelle diocesi la domenica delle Palme (9 aprile 2017) Papa Francesco consegna ai giovani non solo il messaggio ma anche un videomessaggio in spagnolo. Il tema di entrambi è la frase «Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente» (Luca 1,49) che Maria inserisce nello splendido «Magnificat» (Luca 1,46-55) in risposta all’annuncio dell’angelo Gabriele.
A PANAMA LA GIORNATA 2019 - Le Giornate del 2017 («Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente», Luca 1,49) e del 2018 («Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio», Luca 1,30) – che sono celebrate a livello diocesano – sono collegate alla 34ª Giornata che sarà celebrata nel 2019 a Panama sul tema «Ecco la serva del Signore; avvenga per me secondo la tua parola» (Luca 1,38). L’annuncio del Papa il 31 luglio 2016 al termine dell’Angelus e della Messa conclusiva della Gmgt al «Campus misericordiae» di Cracovia. La scelta di Panama richiama il valore del dialogo, simboleggiato dal canale che unisce gli Oceani Atlantico e Pacifico, unico collegamento tra le due Americhe. Un Papa che continua a dire a tutti, anche a Donald Trump presidente Usa e a Viktor Mihály Orbán capo del governo ungherese: «È più facile costruire ponti che innalzare muri». Nel piccolo Paese centramericano - 3 milioni e mezzo di abitanti – la Giornata si svolgerà il 22-27 gennaio 2019 con la partecipazione di Francesco.
IL SINODO 2018 SUI GIOVANI - «Queridos jóvenes, cari giovani, con il ricordo dell’incontro 2016 a Cracovia, ci siamo messi in cammino verso Panama nel 2019». Il Papa desidera che ci sia sintonia tra il percorso verso Panama nel gennaio 2019 e il Sinodo dei vescovi che si terrà a Roma nell’ottobre 2018 «I giovani, la fede, il discernimento vocazionale». Osserva il Pontefice: «Maria non resta chiusa a casa perché non è una “giovane-divano” che cerca di starsene comoda e al sicuro senza che nessuno le dia fastidio. Maria è mossa dalla fede che è al cuore della sua storia». Il Sinodo 2018 affronterà la questione di come i giovani possano maturare un progetto di vita e discernere la vocazione: matrimonio nell’ambito laicale e professionale, oppure vita consacrata e sacerdozio. Il Papa definisce le parole di Maria «Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente» come «una preghiera rivoluzionaria» di una «piccola donna coraggiosa, consapevole dei suoi limiti ma fiduciosa nella misericordia divina. La fede è il cuore di tutta la storia di Maria e il suo cantico ci aiuta a capire la misericordia del Signore come motore della storia». Le «grandi cose» che l’Onnipotente compie in Maria «ci parlano anche del nostro viaggio nella vita, non un vagabondare senza senso ma un pellegrinaggio che, pur tra sofferenze e incertezze, può trovare in Dio la pienezza».
SCOPRIRE IL FILO ROSSO DELL’AMORE DI DIO - «La nostra storia personale non è sconnessa dal passato ma si inserisce nella storia della Chiesa, guidata da Dio anche quando attraversa mari burrascosi». L’esperienza della Chiesa «non è come un “flash mob, evento rapido” - in cui ci si da appuntamento e poi ognuno va per la sua strada - ma è una lunga tradizione che si tramanda tra le generazioni». Con una formidabile aderenza alla cultura e al linguaggio dei giovani, Francesco osserva: «A volte verrebbe voglia di resettare il proprio passato e avvalersi del “diritto all’oblio” ma Gesù può guarire le ferite trasformandole in perle. D’altra parte non si possono nemmeno ammassare i ricordi nella memoria come in una “nuvola” virtuale. Bisogna invece trarne insegnamento. Compito arduo, ma necessario è quello di scoprire il filo rosso dell’amore di Dio che collega tutta la nostra esistenza». Bergoglio non è d’accordo con quanti sostengono che i giovani siano smemorati e superficiali. Avverte che avere un passato non è come avere una storia, cioè avere ricordi significativi che aiutano a dare un senso all’esistenza: «Non sappiamo quanto sia esperienza dotata di un senso, quella dei volti di giovani che appaiono in tante foto sui “social”. Non fatevi fuorviare da questa falsa immagine della realtà. Siate protagonisti della vostra storia, decidete il vostro futuro».
I CONSIGLI DI FRANCESCO AI GIOVANI - Maria che custodisce «tutte le cose meditandole nel suo cuore» (Luca 2,19), insegna a mettere assieme gli avvenimenti della vita ricostruendo l’unità dei frammenti per comporre un mosaico. E per farlo il Papa offre ai giovani alcuni suggerimenti: a fine giornata fermarsi a riflettere sui momenti belli e su quello che è andato storto, anche magari annotando i sentimenti «in una specie di diario spirituale». Ancora, conoscere bene la Bibbia, leggerla e confrontarla con la vita; partecipare alla Messa e accostarsi al Sacramento della riconciliazione. Centrali sono poi i nonni, come dice molto spesso il Pontefice: «Gli anziani vi diranno cose che appassioneranno la vostra mente e commuoveranno il vostro cuore». Per prendere il volo, ai giovani è necessaria la saggezza degli anziani.
LANCIARSI NELLA COSTRUZIONE DEI TEMPI NUOVI - «Quanto è importante la trasmissione della fede da una generazione all’altra». Saper fare memoria non significa «rimanere attaccati a un determinato periodo della storia», ma saper riconoscere le proprie origini «per lanciarsi con fedeltà creativa nella costruzione di tempi nuovi». Non si tratta di una memoria paralizzante: «Una società che valorizza solo il presente tende anche a svalutare tutto ciò che si eredita dal passato, come per esempio le istituzioni del matrimonio, della vita consacrata, della missione sacerdotale, che finiscono per essere viste come forme superate e si pensa che si possa vivere meglio in situazioni cosiddette aperte comportandosi come in un “reality show, spettacolo della realtà”. Non vi lasciate ingannare: per progettare un futuro di felicità serve aderire alla chiamata del Signore».
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