A Rivoli l'«impronta» dei giovani nella Notte dei Santi

Lasciare un’impronta nella storia. Non permettere che la propria vita scorra davanti a sé decisa da altri, aspettando sul divano.

Oltre quattrocento giovani della diocesi hanno riflettuto sul messaggio che Papa Francesco ha rivolto loro nella scorsa Gmg di Cracovia lungo la tradizionale Veglia nella Notte dei Santi «Con sale in zucca», la proposta della Pastorale giovanile diocesana il 31 ottobre, alla vigilia della festa del 1 novembre.

Una location d’eccezione: i ragazzi si sono ritrovati in serata al Castello di Rivoli. «Smart night», il tema dell'incontro.

Fra la nebbia fitta, il freddo, il buio, mentre i propri coetanei nella cuore nel centro rivolese, in via Piol, si preparavano a festeggiare Halloween, i ragazzi hanno iniziato un cammino per le sale del Museo di Arte contemporanea del castello «alla scoperta – come ha sottolineato don Luca Ramello, direttore della Pastorale giovanile - dell’impronta che ognuno vuole scegliere di plasmare nella propria vita togliendo le maschere che spesso si mettono per fuggire i problemi che tanti giovani oggi vivono senza affrontarli, o per lo meno senza provare a cambiare».

A guidare i ragazzi l’Arcivescovo mons. Cesare Nosiglia accompagnato, nella visita alla mostra, da don Ramello, il sindaco di Rivoli Franco Dessì e la direttrice del Museo Carolyn Christov-Bakargiev.

Le opere d’arte contemporanea, grazie ad un’equipe di giovani dell’Upg appositamente formati, sono state lette alla luce della ricerca dell’uomo verso Dio che cerca di plasmare la propria impronta pur nelle difficoltà della vita, in strade e scelte sbagliate, passando attraverso la prova della croce.

Durante l’itinerario il pensiero è andato anche alle popolazioni terremotate del Centro Italia che negli ultimi mesi hanno perso tutto, i propri cari, le case, il lavoro e i punti di riferimento. Ed ecco la domanda lasciata ai ragazzi: «quale impronta di ricostruzione vogliamo imprimere dopo avvenimenti che scuotono e distruggono la nostra vita?».

I giovani poi a piedi guidati dall’Arcivescovo sono giunti all’oratorio della parrocchia Santa Maria della Stella, cuore delle attività degli oratori di Rivoli che lavorano insieme animando in comune la pastorale giovanile cittadina. Ed ecco la festa con cioccolata calda e vin brulè. Nel teatro dell’oratorio la serata è poi proseguita con momenti teatrali di animazione accompagnati dal grande Coro Hope, le parole del Papa alla Gmg che hanno spronato i giovani a prendere in mano la propria vita opponendosi alla generazione della "divano-felicità". "A prendere le scarpe e camminare nei propri gruppi e comunità andando controcorrente anche in una società dello scarto".

«L’impronta di Dio e dell’uomo si intrecciano – ha sottolineato l’Arcivescovo mons. Nosiglia - che ha invitato i giovani ad essere testimoni di Cristo come i santi. Ha mostrato loro gli esempi di san Francesco d’Assisi e santa Madre Teresa di Calcutta, visti dai più poveri e umili come il Vangelo vivente. La testimonianza più eloquente dell’uomo che ricalca l’impronta di Gesù.

Voi potete cambiare il mondo! – ha esclamato - tocca a voi con la vostra intraprendenza ed energia, la Chiesa è con voi!».

Ed ecco la preghiera silenziosa davanti al Santissimo proseguita in chiesa fin nel cuore della notte.